Il 2024 è stato un anno caratterizzato da temperature globali in aumento e fenomeni climatici estremi che hanno colpito sia nazioni ricche che paesi in via di sviluppo, facendo sembrare la sfida per il clima e la natura insormontabile. L’obiettivo di non superare la soglia di 1,5°C è stato minacciato per l’intero anno e le aspettative delle nazioni vulnerabili sono state deluse al vertice climatico delle Nazioni Unite. Tuttavia, sono stati compiuti dei progressi significativi che potrebbero essere passati inosservati a molti.
Il Regno Unito, famoso come il primo Paese al mondo a utilizzare il carbone per la produzione di energia pubblica e una delle colonne portanti della rivoluzione industriale, ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone nel 2024. Le turbine di Ratcliffe-on-Soar nel Nottinghamshire hanno cessato di funzionare e le sue ciminiere hanno smesso di emettere fumi il 30 settembre. Si prevede un processo di smantellamento della durata di due anni per il sito, che potrebbe essere trasformato in un luogo di stoccaggio per batterie, un destino già realizzato nella centrale dismessa Ferrybridge C nel West Yorkshire, con capacità di alimentare 250.000 case.
Parallelamente, le energie rinnovabili stanno crescendo rapidamente a livello globale. Negli Stati Uniti, la produzione di energia eolica ha superato quella a carbone per la prima volta, mentre la Cina è destinata a diventare leader globale, rappresentando almeno metà della capacità cumulativa di energia rinnovabile del mondo entro il 2030. L’espansione delle rinnovabili, soprattutto solare, è stata spinta principalmente dall’economicità piuttosto che da politiche governative.
Nel frattempo, la natura ha iniziato a ricevere riconoscimenti legali significativi. I governi di diversi Paesi stanno concedendo uno statuto di “persona giuridica” a elementi naturali. In Nuova Zelanda, i picchi del Parco Nazionale di Egmont, e in Brasile, le onde dell’oceano di Linhares, sono stati riconosciuti come soggetti dotati di diritti. Una coalizione di leader indigeni del Pacifico ha formalmente riconosciuto balene e delfini come soggetti giuridici, enfatizzando una connessione più forte tra diritti umani e diritti della natura.
Un’altra conquista notevole è stata la creazione di una nuova area marina protetta nell’Atlantico settentrionale annunciata dagli Azzorre, destinata a diventare la più estesa nella regione. Questo santuario, che coprirà il 30% delle acque circostanti l’arcipelago portoghese, sarà fondamentale per proteggere una vasta gamma di specie marine.
Questi sviluppi rappresentano piccoli ma significativi passi avanti nella protezione del clima e della natura, in un anno che ha visto altrettante sfide quanto avanzamenti promettenti.
Beddo mio, se sti cinesi continuano così, allora c’è speranza! Ma secondo me, ci serve un altro Einstein per risolvere davvero il problema del clima… o forse na bacchetta magica!
Mi piace molto l’idea di dare ai diritti alla natura. È tempo che riconosciamo il valore degli elementi naturali, non solo come risorse, ma come parte integrante della nostra vita e cultura. Un pensiero molto progressivo dalla Nuova Zelanda e dal Brasile.
Bah, tutto sto casino per chiudere na centrale… ma chi ci crede che le rinnovabili poi bastino? Chi scommette che sti posti nuovi per lo stoccaggio delle batterie faranno più danno alla vista che altro? Vedremo…
Ma dai, finalmente una buona notizia! Chiudere l’ultima centrale a carbone nel Regno Unito è un chiaro segnale di cambiamento. Speriamo sia solo l’inizio di una trasformazione globale verso le energie rinnovabili. Avanti così!
Finalmente stanno capendo che bisogna fare qualcosa per il nostro pianeta! Speriamo che i prossimi anni portino ancora più progressi in questa direzione.
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