Nel vasto panorama della cosmetica naturale trovano spazio molteplici elementi. Alcuni di essi si attengono a criteri oggettivi, come la presenza minima di ingredienti di origine vegetale, mentre altri si basano su scelte personali legate all’etica e al modo di sentire. Anche nel settore delle fragranze, termini come naturale, vegan e sostenibile sono ormai diffusi. Ma quali sono i loro significati reali, al di là dell’immaginario collettivo?
Un profumo naturale è definito tale quando è composto esclusivamente da materie prime naturali: origine vegetale, animale o minerale, escludendo componenti sintetiche. Tra questi elementi si annoverano balsami, resine, fiori e foglie. Talvolta, vengono impiegati isolati naturali, ovvero molecole isolate partendo da oli essenziali, come il rodinolo dalla citronella o lo ionone beta responsabile del profumo della violetta. Tuttavia, i puristi del naturale potrebbero non includere questi composti, poiché, pur essendo estratti da piante, sono sottoposti a processi più intensivi.
Le case di profumeria spesso preferiscono gli isolati naturali per la loro stabilità rispetto agli oli essenziali, i quali contengono centinaia di molecole che rendono complesso il controllo delle reazioni chimiche. L’assenza di ingredienti sintetici comporta però una minore persistenza della fragranza, rendendo arduo il rilascio di una scia olfattiva senza accordi sintetici.
Nonostante questo, alcuni marchi scelgono di caratterizzarsi come naturali. Questa tendenza va oltre la semplice moda; molti profumieri che lavorano nel naturale provengono infatti dal mondo dell’aromaterapia, portando con sé un approccio orientato al benessere. La filosofia e i valori del brand giocano un ruolo importante nella decisione di seguire questo percorso.
Un esempio virtuoso è Flora Danica Parfums, che con le sue composizioni olfattive vegane e composte al 92% da ingredienti naturali, narra la flora della Danimarca. Qui, il contatto con la natura è un elemento forte e centrale, influenzando l’identità stessa del marchio.
Anche l’australiano Vahy, presentato alla fiera Esxence dedicata alle fragranze di nicchia, spicca per i suoi profumi al 100% naturali. Le sue composizioni sono prive di sostanze che potrebbero risultare dannose per la pelle, come gli interferenti endocrini. Il Tarkine è uno dei loro prodotti di punta, evocando i profumi delle foreste tasmaniane.
È essenziale chiarire che naturale non significa automaticamente vegano. Veganismo, infatti, esclude qualsiasi ingrediente di origine animale. Sebbene le fragranze vegane possano utilizzare molecole sintetiche, queste sono spesso più rispettose dell’etica e a volte anche più sostenibili dal punto di vista ecologico. Un esempio è il muschio, tradizionalmente ottenuto dalle ghiandole di cervi, ora riprodotto sinteticamente con molecole come il Serenolide™. Allo stesso modo, l’ambra grigia, un tempo ottenuta dai capodogli, è stata sostituita da varianti sintetiche più rispettose dell’ambiente, come l’Ambrox.
Questo approccio alle fragranze naturali e vegane testimonia non solo una tendenza estetica, ma anche un profondo rispetto della sostenibilità e dell’eticità. La scelta di ingredienti naturali e vegani rappresenta un passo verso un futuro in cui la bellezza e il benessere possono coesistere armoniosamente con la tutela dell’ambiente.