Un gruppo di 38 rinomati scienziati, tra cui alcuni insigniti del Premio Nobel, ha lanciato un allarme riguardante una possibile minaccia per la vita sul nostro pianeta. Nella rivista Science, essi svelano un report di 300 pagine chiedendo un immediato stop alla ricerca sui cosiddetti “batteri specchio”. Questi ultimi, sono creati partendo da molecole speculari di quelle naturalmente esistenti, e potrebbero rappresentare un pericolo non trascurabile per tutti gli esseri viventi.
Gli organismi sintetici, conosciuti con questo nome, potrebbero insinuarsi nell’ecosistema e aggirare i meccanismi di difesa di uomini, animali e piante, provocando infezioni che risulterebbero particolarmente difficili da contenere. I trattamenti antibiotici attuali, dicono gli scienziati, potrebbero risultare inutili contro queste entità prodotte artificialmente.
Secondo Vaughn Cooper, biologo evoluzionista presso l’Università di Pittsburgh, i “batteri specchio” sarebbero in grado di schivare risposte immunitarie di vario tipo. Tra i firmatari vi sono autorità nel campo della ricerca come Craig Venter, Greg Winter e Jack Szostak. “Senza evidenze solide che smentiscano i pericoli legati alla ‘vita speculare’, riteniamo inappropriato proseguire con la creazione di tali microbi”, affermano gli scienziati.
Il lavoro su queste “molecole specchio” sta già ottenendo attenzione, con l’obiettivo di ottenere terapie innovatrici per malattie complesse. Tuttavia, il termine “molecole specchio” si riferisce alla struttura delle biomolecole, con il DNA e l’RNA composti da nucleotidi orientati diversamente rispetto a quelle naturali, fattore noto come “omochiralità”. Gli esperti sostengono che questa deviazione potrebbe portare ad un’invisibilità agli attuali meccanismi di difesa biologici.
Uno dei rischi maggiori riguarda la potenziale replicazione incontrollata di questi organismi all’interno degli ospiti. Inoltre, anche strategie di sicurezza, come il biocontenimento, potrebbero non essere sufficienti perché modifiche genetiche potrebbero facilmente aggirare questi meccanismi protettivi.
John Glass e Kate Adamala, scrivendo su The Scientist, hanno espresso profonde preoccupazioni, sostenendo che la diffusione incontrollata dei “batteri specchio” potrebbe avere risultati catastrofici. Paragonano il rischio a quello di esperimenti altamente pericolosi già regolamentati, come l’utilizzo del virus del vaiolo vivo o test nucleari ambientali.
Per preservare l’umanità e la scienza, la creazione di forme di vita speculari dovrebbe essere interrotta, concludono gli scienziati. È imperativo aprire un dibattito globale su questo argomento prima che le conseguenze devastanti diventino una realtà ineludibile.