L’operazione finanziaria avviata da uno studente ventitreenne italiano, Edoardo Barzago, rappresenta un tema di grande attualità ed impatto. Con l’acquisizione di crediti legati al Superbonus 110% per un valore di 2,4 miliardi di euro, il giovane si trova al centro di una rete complessa che coinvolge numerose famiglie e lavoratori. Tuttavia, come lui stesso ha rivelato a Today.it, questi crediti non sono stati ancora collocati sul mercato, il che comporta l’incapacità di procedere ai relativi pagamenti.

Il legame di Edoardo con il mondo dei crediti fiscali non appare casuale: suo padre, Giovanni Barzago, già coinvolto nel medesimo settore, è attualmente in regime di semilibertà nel carcere di Opera, Milano, a seguito di una condanna per il reato di indebita compensazione di crediti inesistenti e mancato versamento dell’Iva. L’ombra della frode fiscale si estende dunque sulla famiglia Barzago, con il genitore che, pur scontando una pena oltre i dieci anni, continua a lavorare presso lo Studio legale Anna Ferraris & Partners.

Le operazioni legate al collocamento di questi enormi crediti risultano quanto mai enigmatiche. Edoardo ha parlato di una cartolarizzazione destinata a mercati internazionali, lascia però insinuare un forte ritardo e incognite. Il presunto banchiere chiamato a supporto del trasferimento di questi crediti al di fuori dei confini nazionali, Christopher Aleo, risulta privo di licenza operativa, e tutto pare sospeso in una lunga attesa senza segnali concreti di avanzamento.

A complicare ulteriormente la vicenda è la cornice giuridica del passato del padre Giovanni Barzago. Già dal 2017, anno della sua condanna, si sono susseguite una serie di accuse che non riguardano soltanto lui, ma anche il nonno di Edoardo, Cesare Barzago. Quest’ultimo, un tempo semplice coltivatore, è stato coinvolto in reati fiscali e truffe attraverso società guidate formalmente da lui dopo l’arresto del figlio.

Questa rete di connessioni e accuse porta a interrogarsi sul futuro dei crediti detenuti dal giovane Edoardo, soprattutto alla luce del recente cambiamento normativo che ha segnato una netta fermata al trasferimento degli incentivi statali. Molte imprese coinvolte nel Superbonus rischiano il collasso, schiacciate dal peso di crediti che, come ha commentato un impresario edile, hanno lo stesso valore di un vecchio calendario: carta priva di utilità tangibile.

Giovanni Barzago, nonostante la situazione penale, mantiene un contatto con Edoardo, il quale continua a promettere soluzioni che ad oggi tardano a realizzarsi. In un panorama di tale incertezza, non resta che attendere sviluppi futuri, con la speranza che l’intricata matassa trovasse infine una risoluzione, diversa da quel fantomatico arrivo di Babbo Natale a tanto auspicato.

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