Sono emersi dettagli inquietanti sulla tragica scomparsa di Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48 anni, entrambi alpinisti originari della Romagna. I due erano stati dati per dispersi dalla scorsa domenica, dopo una caduta in un canalone nel cuore del Gran Sasso. I loro corpi sono stati finalmente rinvenuti durante un ispezione aerea effettuata venerdì mattina dall’elicottero del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas).

Il ritrovamento è avvenuto nel territorio del Vallone dell’Inferno, situato a un’altitudine di circa 2.700 metri, nei pressi del Corno Grande, la vetta più imponente del massiccio montuoso. Gli esperti del Soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo e della Guardia di Finanza hanno individuato uno dei due alpinisti, mentre è stato un cane dell’unità cinofila delle Fiamme Gialle a scoprire il corpo dell’altro.

Le salme degli sfortunati alpinisti saranno recuperate mediante un verricello su un elicottero del servizio 118, che provvederà a trasportarle all’obitorio dell’ospedale di Teramo, per le dovute procedure territoriali.

Al mattino, le operazioni di ricerca erano riprese con il sorvolo dell’area in cui erano stati visti per l’ultima volta i due amici. L’elicottero del Soccorso Alpino portava a bordo due tecnici specializzati per esaminare le condizioni del manto nevoso e la zona sottostante. Squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza erano all’opera anche a terra, armati di un sonar Recco, strumento di alta tecnologia in grado di individuare il materiale metallico sotto la neve. È un dispositivo che proviene dal Trentino, già utilizzato in Abruzzo nel 2021 durante le operazioni di emergenza sul Velino.

Il sistema Recco si sta rivelando cruciale nelle moderne operazioni di soccorso. Consiste in due elementi: una piastrina piatta solitamente incorporata in scarponi, zaini o giacche tecniche, e un rilevatore gestito dai soccorritori. Quest’ultimo invia onde radio che rimbalzano sulla piastrina, consentendo ai soccorritori di localizzare la persona dispersa.

In precedenti tentativi di ricerca, quattro soccorritori del Corpo della Guardia di Finanza si erano avventurati nel Vallone dell’Inferno equipaggiati con sci, senza ottenere risultati a causa delle condizioni meteorologiche avverse e della neve alta accumulata dal vento. Successivi tentativi di sorvolo erano stati ostacolati dalle avverse condizioni atmosferiche.

La comunità di Santarcangelo di Romagna, paese di origine degli alpinisti, è stata profondamente scossa dalla tragica notizia. Durante il consiglio comunale previsto per la sera, verrà ricordata la memoria di Perazzini e Gualdi. Le bandiere del municipio sono state issate a mezz’asta in segno di lutto. Anche il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha espresso il suo cordoglio, stringendosi al dolore delle famiglie e sottolineando il profondo legame con la comunità di Santarcangelo.

Mentre la tragica scomparsa dei due alpinisti lascia un vuoto incolmabile, la comunità locale è unita nel sostegno ai familiari, promettendo che non saranno mai lasciati soli in questo momento di profondo dolore. La collaborazione tra le forze di soccorso, le tecnologie avanzate e il sostegno della comunità hanno messo in luce l’importanza della solidarietà di fronte alle avversità.

3 pensiero su “Tragedia sul Gran Sasso: ritrovati senza vita gli alpinisti Perazzini e Gualdi”
  1. Mi dispiace tantissimo per le famiglie di questi alpinisti. Il legame tra le persone di una comunità è importante nei momenti di lutto. Comunque, il lavoro delle squadre di soccorso è stato encomiabile.

  2. È sempre un rischio quando si fa una passione di attività così pericolo! A sto giro s’è finita male. L’importante è cercare sempre di prevenire, ma a volte la montagna non perdona.

  3. È una notizia davvero triste. Non riesco a immaginare il dolore delle famiglie. Spero che la comunità rimanga unita e possa supportare i familiari in questo momento difficile.

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