Tre lavoratori hanno perso la vita in incidenti sul lavoro nella giornata di ieri. A Genova, il traffico è stato bloccato a seguito di uno sciopero di protesta. Il porto della città è stato teatro della tragica morte di Giovanni Battista Macciò, noto come “Francesco”, un lavoratore ligure di 52 anni coinvolto in uno scontro tra due trattori all’interno di un terminal portuale. A pochi giorni dalla sua partecipazione alla cerimonia di inaugurazione del Memoriale del Ponte Morandi, Macciò, membro del Comitato per le vittime del disastro, è stato ricordato come un “uomo buono” in un giorno di lutto per Genova.
Nelle stesse ore, a Cagliari, Stefano Deiana, un meccanico di 57 anni, ha perso la vita schiacciato mentre lavorava sotto un camion che si è improvvisamente mosso. A Postiglione, nel Salernitano, Domenico Caputo, un imprenditore di 35 anni, è stato travolto da un furgone nel piazzale della sua azienda. Anche in questo caso, le dinamiche dell’incidente ricordano quelle degli altri due, con camion in movimento e lavoratori colpiti fatalmente.
In risposta agli eventi, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno immediatamente indetto uno sciopero a Genova, bloccando le entrate ai terminal portuali e causando ripercussioni significative sulla viabilità urbana e autostradale. Il traffico è risultato congestionato, con code che hanno raggiunto i 10 chilometri sulla Serravalle-Genova, la Genova-Savona e la A12. La protesta si è propagata anche al porto di Savona.
La tragedia di Genova ha portato all’intervento del governatore della Liguria, Marco Bucci, il quale ha espresso il suo profondo dolore e si è impegnato a confrontarsi presto con i sindacati. La Procura ha aperto un’indagine per omicidio colposo, sequestrando l’area dell’incidente, i mezzi coinvolti e il telefono del conducente. L’inchiesta sarà poi gestita dal pool Salute e Lavoro per accertare le responsabilità.
Nell’incidente di Cagliari, un giovane senegalese di 27 anni, Aboulaye Lo, è rimasto gravemente ferito, mentre in un altro incidente lavorativo nell’Aretino un operaio è stato incastrato sotto una pressa. I dati riportati dall’Inail parlano chiaro: dall’inizio dell’anno sono 890 le vittime sul lavoro, un incremento di 22 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.