Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nello Studio Ovale, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi del 25% su tutte le automobili importate nel paese. Tale decisione è stata proclamata un giorno dopo la visita del commissario europeo Maroš Šefcovic a Washington. Le nuove tariffe, specificate dal presidente, riguarderanno anche i veicoli importati da Canada e Messico, che sono tra i principali partner commerciali degli Stati Uniti e parte di un accordo di libero scambio. Tuttavia, c’è ancora incertezza su se queste misure interesseranno anche i componenti automobilistici.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso rammarico per tale decisione ma ha dichiarato che l’Unione Europea continuerà a perseguire soluzioni negoziate, proteggendo nel contempo i propri interessi economici. Ha sottolineato che le tariffe rappresentano una forma di tassazione che risulta dannosa tanto per le imprese quanto per i consumatori, sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea.
Da parte della Casa Bianca, la giustificazione è che i dazi sono destinati ad aumentare le entrate per bilanciare i tagli fiscali promessi, oltre a promuovere l’industria manifatturiera domestica. L’amministrazione di Trump mira a raccogliere 100 miliardi di dollari tramite queste tariffe. Tuttavia, l’impatto sull’industria automobilistica, inclusa quella statunitense, potrebbe rivelarsi significativo poiché le aziende automobilistiche del paese si avvalgono di catene di fornitura globali. Ne potrebbe derivare un aumento dei prezzi al consumo e un rallentamento delle vendite, influendo negativamente sugli investimenti e sulla crescita economica.
Il primo ministro canadese, Mark Carney, ha già annunciato che Ottawa risponderà rapidamente con misure di ritorsione, etichettando l’annuncio di Trump come un attacco diretto ai lavoratori canadesi. La prospettiva di una crescita delle tensioni commerciali ha generato timori di impatti negativi sull’economia globale e le borse ne hanno risentito. Wall Street ha registrato un calo con il Nasdaq diminuito di circa il 2%, l’S&P 500 dell’1,12% e il Dow Jones del 0,31%. Anche le azioni di importanti compagnie tecnologiche e automobilistiche sono scese.
I nuovi dazi sull’auto entreranno in vigore il 2 aprile, in coincidenza con altre tariffe “reciproche”, definite dal presidente come un modo di riequilibrare le tasse che altri paesi applicano alle merci americane. Intanto, l’amministrazione continua a effettuare tagli significativi alla spesa pubblica, come evidenziato dalla recente cancellazione di oltre 12 miliardi di sovvenzioni federali agli stati da parte del Dipartimento della Sanità.
L’Europa è preoccupata per l’introduzione di possibili dazi del 20% sulle importazioni dai paesi membri UE. Il commissario Šefcovic ha avvertito che tale misura rappresenterebbe una grave minaccia per l’economia europea. Durante i suoi colloqui a Washington, Šefcovic ha cercato di convincere i suoi interlocutori senza successo.
Tra i prodotti che potrebbero essere colpiti ci sono i settori dei prodotti farmaceutici e del legname. L’Unione Europea ha già preparato un pacchetto di contromisure del valore di 26 miliardi di euro, il quale entrerà in vigore il 12 aprile, come reazione ai dazi statunitensi su acciaio e alluminio.
In Italia, l’annuncio dei possibili dazi ha già avuto effetti sul settore vinicolo, con spedizioni bloccate e milioni di bottiglie ferme nei porti. Tuttavia, Giorgia Meloni, la premier italiana, ha rassicurato che il settore agroalimentare sarà difeso attraverso la diplomazia durante la sua visita al villaggio “Agricoltura È” prima di partire per un incontro a Parigi.