La recente decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio provenienti dall’Europa ha suscitato una forte reazione da parte della Commissione europea. La presidente Ursula von der Leyen ha manifestato disappunto riguardo alle misure adottate, definendo tali dazi ingiustificati e dannosi per imprese e consumatori. Ha inoltre rassicurato sull’adozione di contromisure ferme e proporzionate per tutelare gli interessi economici dell’Unione Europea e garantire la protezione dei lavoratori, delle aziende e dei consumatori europei.

Il provvedimento statunitense, firmato dal presidente Donald Trump, entrerà in vigore il 12 marzo. Esso riguarda non solo i Paesi dell’Unione Europea, ma anche Argentina, Australia, Brasile, Canada, Giappone, Messico, Corea del Sud e Regno Unito. Le giustificazioni addotte dalla Casa Bianca si basano sulla presunta minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata da queste importazioni.

Questi provvedimenti fanno eco a simili decisioni prese durante il primo mandato presidenziale di Trump, quando furono imposti dazi simili, successivamente parzialmente revocati sotto l’amministrazione Biden.

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Il Canada, in quanto principale fornitore di acciaio e alluminio agli Stati Uniti, ha subito manifestato il suo disaccordo, con il ministro dell’Industria François-Philippe Champagne che ha definito la misura “totalmente ingiustificata”. Anche altri Paesi colpiti, come Brasile, Messico e Corea del Sud, rischiano di subire significativi impatti economici.

In questo contesto, alcuni esperti del settore, come Maurice Obstfeld del Peterson Institute for International Economics, hanno evidenziato come l’acciaio e l’alluminio siano materie prime essenziali per la produzione statunitense, prospettando ripercussioni negative anche all’interno del Paese.

D’altra parte, nel dibattito europeo, emergono proposte per rafforzare le difese economiche dell’Unione Europea, tra cui l’idea di un nuovo patto transatlantico per contrastare l’approccio protezionista degli Stati Uniti. Tra le voci critiche, quella di Battaini (Prysmian), che sottolinea l’importanza di proteggere le eccellenze industriali europee.

In definitiva, questa nuova fase di tensioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico evidenzia i complessi equilibri globali, con potenziali implicazioni per l’industria e l’economia mondiale. L’Europa rimane vigile, pronta a reagire per preservare la sua integrità economica in un contesto di crescente incertezza.

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