La situazione relativa ai dazi imposti dall’amministrazione Trump continua a oscillare in modo imprevedibile, gettando incertezza sui mercati internazionali. Dopo che la provincia canadese dell’Ontario aveva imposto una sovrattassa del 25% sulle esportazioni di elettricità verso alcuni stati americani, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato di voler raddoppiare i dazi sull’acciaio e sull’alluminio importati dal Canada, portandoli dal 25% al 50% come ritorsione.

Inizialmente, il premier dell’Ontario, Doug Ford, aveva affermato che la misura sarebbe stata mantenuta fino alla rimozione completa delle minacce di dazi da parte degli Stati Uniti. Tuttavia, una conversazione tra Ford e il Segretario al Commercio USA Howard Lutnick ha portato a una svolta: l’Ontario ha deciso di sospendere la sovrattassa sulle esportazioni di energia elettrica, portando Trump a promettere di revocare probabilmente i dazi aggiuntivi.

Questa guerra commerciale non è una novità, essendo iniziata ufficialmente il 4 marzo scorso quando Trump presentò davanti al Congresso l’intenzione di elevare le tariffe commerciali nei confronti di Canada, Messico e Cina, tre dei principali partner commerciali degli Stati Uniti. Il Canada, per voce del suo primo ministro Justin Trudeau, aveva reagito con contro-dazi, affermando che non sarebbero stati ritirati finché gli Stati Uniti non avessero annullato completamente le proprie imposizioni.

La situazione odierna è stata caratterizzata da minacce e annunci su diversi fronti. Trump, particolarmente combattivo nella mattinata, aveva minacciato di incrementare “in modo sostanziale” le tariffe sulle auto canadesi che entrano negli Stati Uniti, oltre a richiedere l’immediato ritiro della “tariffa agricola antiamericana” riguardante alcuni prodotti lattiero-caseari. Questi movimenti hanno messo sotto pressione i mercati finanziari, con Wall Street e le Borse europee che hanno accusato il colpo.

Nonostante l’apparente allentarsi delle tensioni a fine giornata grazie ai negoziati telefonici, restano incertezze sui futuri sviluppi. Le dichiarazioni di Trump, spesso contraddittorie e cariche di retorica, continuano a generare turbolenze. L’equilibrio con paesi come il Canada è delicato e dipende da un dialogo costante e costruttivo, che sembra ripreso ma che potrebbe essere messo nuovamente in discussione nelle prossime ore. Questa costante altalena nei rapporti commerciali contribuisce a mantenere un clima di instabilità nei mercati globali, in attesa di chiarimenti definitivi.

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