Il tormentone che ha scosso l’edizione del Festival di Sanremo è senza dubbio “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte. Questa canzone, caratterizzata da un ritornello che si ripete come una nenia coinvolgente, riecheggia le sonorità tradizionali italiane di tarantella e pizzica salentina. La sua forza sta nella capacità di restare impressa nella mente, proprio come un “popopo” che non si riesce a smettere di canticchiare.

Il brano è stato proposto dal deejay a Carlo Conti come potenziale sigla del Festival. Si racconta che il celebre conduttore, affascinato dalla melodia, abbia voluto fortemente l’artista sul palco dell’Ariston, permettendo così a Gabry Ponte di esibirsi durante la serata finale.

“Tutta l’Italia” è stata rilasciata il 31 gennaio ed è frutto della collaborazione di Gabry Ponte con altri due autori: Andrea Bonomo ed Edwyn Roberts. È proprio Andrea Bonomo la voce mascherata che si è esibita a fianco di Gabry Ponte. Bonomo, 45 anni, aveva già calcato il palco di Sanremo nella sezione Nuove Proposte nel 2008, con una canzone intitolata “Anna”.

Originario di Gallarate, in provincia di Varese, Bonomo ha transitato dal canto alla composizione, diventando un rinomato autore musicale. Ha scritto per tanti artisti italiani famosi, come Eros Ramazzotti, Paola Turci, Annalisa, Levante, e molti altri. Le sue composizioni hanno spesso trovato spazio a Sanremo, come “Fatti avanti amore” di Nek (2015) o “Dove si balla” di Dargen D’Amico (2022).

Tra i tanti momenti di questo Festival, l’ennesimo successo di Gaby Ponte si unisce alla vittoria di Olly. Anche se, tra il pubblico, c’è chi ha espresso disappunto per l’eliminazione di artisti come Achille Lauro e Giorgia. La finale ha visto anche la partecipazione di ospiti del calibro di Antonello Venditti, Alberto Angela e Edoardo Bove, che hanno ulteriormente arricchito lo spettacolo.

I commenti e le analisi della serata finale non sono tardati ad arrivare: tra pagelle e opinioni sui look dei partecipanti, l’edizione del Festival di Sanremo ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare italiana, mostrando ancora una volta la forza della musica e dell’intrattenimento.

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