Nella serata del primo febbraio si è manifestato un nuovo protagonista nella contesa per il controllo delle Generali. Secondo quanto riferito dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, Unicredit si sarebbe mossa per acquisire circa il 4% del Leone di Trieste. Questa mossa è interpretata come una strategia principalmente basata su considerazioni di opportunità, vista l’attrattiva speculativa delle Assicurazioni, che attualmente sono scambiate a livelli massimi dagli anni 2007. Questa scalata coincide con la contesa in atto su Mediobanca, dove è in corso un’offerta “carta su carta” di Mps. Al centro dell’attenzione sembra esserci proprio il controllo di Generali, di cui Mediobanca detiene il 13,10%.

Unicredit, dal canto suo, non ha rilasciato commenti ufficiali, mantenendo invece il focus sulle trattative con Banco Bpm. Le posizioni accumulate precedentemente suggeriscono che l’investimento non sia strategico, ma piuttosto di natura finanziaria. Il Sole 24 Ore sottolinea che l’operazione è attratta dall’appeal speculativo della compagnia, con il titolo che ha recentemente superato la soglia dei 30 euro.

Anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto sulla questione durante un evento a Varese, spiegando che l’operazione con Mps non rappresenta un conflitto tra Roma e Milano, ma riguarda invece banche di livello internazionale. Giorgetti ha inoltre risposto alle speculazioni secondo cui il governo tedesco avrebbe chiesto supporto a quello italiano per bloccare una possibile scalata di Unicredit su Commerzbank.

Gli intrecci della vicenda si complicano ulteriormente poiché Unicredit ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio su Banco Bpm, che possiede una quota di Mps. Questo complesso scenario bancario sembra essere solo agli inizi di una lunga partita.

Questi sviluppi e dinamiche coinvolgono diversi protagonisti del panorama bancario e finanziario italiano, con Mediobanca che ha già rifiutato l’offerta di Mps, definendola “non concordata” e dannosa per il valore. Il terzo polo della finanza italiana, rappresentato da Siena-Milano-Trieste, continua a mostrare movimenti significativi, con l’offerta di Mps che necessita di valutazione sia dalla Borsa che dai vertici di Mediobanca.

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