Quando si parla di Bettino Craxi, emergono molte memorie e racconti, spesso narrati con un velo di nostalgia e contrastanti emozioni. A venticinque anni dalla sua scomparsa, la figura dell’ex leader socialista continua a suscitare dibattiti e riflessioni. Tra coloro che serbano un ricordo vivido di lui vi è sua figlia Stefania, che ha scelto di raccontare aspetti meno noti della loro vita familiare e del complesso rapporto del padre con il mondo che lo circondava.

Stefania Craxi, una donna con una carriera nel mondo della televisione e della politica, ha rivelato dettagli sorprendenti sulla sua esperienza professionale e sui suoi legami personali. Non molti sanno, ad esempio, che fu lei a riportare in televisione Pippo Baudo. Fu grazie alla sua mediazione con Luigi Locatelli, allora direttore di Rai2, che Baudo tornò nel piccolo schermo con “Serata d’onore”, riscuotendo un successo notevole.

Nel mondo televisivo, Stefania fu anche coinvolta nella selezione del cast della prima edizione del “Grande Fratello”, evidenziando la sua capacità di individuare talenti come Rocco Casalino, oggi noto per tutt’altro percorso. La sua passione, però, era il giornalismo, un sogno inizialmente ostacolato dall’ingombrante cognome che portava. Nonostante le porte chiuse, riuscì a intraprendere una carriera dietro le quinte di importanti produzioni televisive, come “Risatissima” e il “Festivalbar”.

Il rapporto con suo padre, descritto attraverso episodi intimi e personali, evidenzia un uomo attento alle necessità altrui. Emblematico l’aneddoto in cui Craxi decise di non licenziare tre giornalisti, nonostante fossero stati scoperti come spie, a causa delle difficili situazioni personali che ciascuno di loro affrontava.

Il mito del famoso “tesoro di Craxi” viene sfatato da Stefania, che racconta come al momento della sua morte, il padre non avesse alcuna ricchezza. Il suo rapporto col denaro era esclusivamente legato al bisogno di fare politica, al fine di sostenere le cause in cui credeva. In famiglia, si dice, vigeva una rigorosa sobrietà, lontana dagli stereotipi di ostentazione spesso associati alle figure politiche.

Il venticinquennale dalla morte di Bettino Craxi è l’occasione perché la figlia, attraverso il suo libro “All’ombra della storia”, offra una nuova prospettiva su un uomo complesso e spesso incompreso, evidenziando il lato umano e meno noto del politico.

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