Ha suscitato timori l’andamento negativo di Wall Street con i principali indici in calo al termine delle negoziazioni. Il Nasdaq ha registrato la flessione più considerevole, scendendo del 2,15%, seguito dall’S&P500 con un decremento dell’1,47%, e dal Dow Jones che ha perso lo 0,84%.

Intanto, la visita imminente della premier italiana Giorgia Meloni a Washington si inserisce in un contesto di tensioni commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti. Secondo Carlos Cuerpo, ministro dell’Economia spagnolo, questo viaggio potrebbe avere un impatto positivo nei negoziati sui dazi tra le due potenze. Ha sottolineato l’importanza di una posizione di unità nell’UE, sottolineando che il contributo di ogni paese può essere un valore aggiunto nelle trattative con gli Stati Uniti.

La Casa Bianca ha recentemente confermato l’introduzione di dazi del 104% contro la Cina, in risposta alle mancate concessioni di Pechino. Questa mossa rappresenta una nuova svolta nelle politiche commerciali di Donald Trump, che ha ordinato la creazione di “accordi su misura” per ogni singolo paese. Tali decisioni stanno generando nervosismo sui mercati internazionali.

Dal suo canto, la Cina ha manifestato la propria volontà di resistere alle pressioni, mentre l’Unione Europea, attraverso la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha chiesto una soluzione negoziata per evitare ulteriori escalation. Giorgia Meloni, dal canto suo, proporrà agli Stati Uniti di eliminare reciprocamente i dazi sui prodotti industriali con la formula “zero per zero”, sperando di avviare un dialogo costruttivo durante il suo incontro con Trump.

Nel contesto di queste tensioni, il governo italiano ha deciso di stanziare 14 miliardi di euro dai fondi post-Covid per sostenere le imprese colpite dai dazi statunitensi. Tale misura si inserisce in una revisione della politica di coesione economica europea.

Nel frattempo, le borse europee hanno chiuso la giornata in forte rialzo, grazie alle aspettative di negoziati sui dazi. Milano ha registrato un incremento del 2,49%, seguito da Parigi e Francoforte con guadagni rispettivamente del 2,50% e del 2,48%. I mercati rimangono comunque volatili, in attesa di sviluppi nelle politiche commerciali internazionali guidate dall’amministrazione di Donald Trump.

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