Nel 2024 l’industria automobilistica italiana ha subito un notevole declino, riportando il settore a un livello di produzione che non si vedeva dal lontano 1956. L’industria ha assemblato 283.090 autovetture, un calo del 45% rispetto all’anno precedente, come rilevato dalla Fim-Cisl. Anche se la produzione di furgoni e veicoli commerciali è scesa solo del 16,6%, rappresentando 38 mila unità in meno, il totale complessivo si è fermato a 475.090 veicoli. Le cause di questa flessione sono da ricercare nelle difficoltà del mercato in Italia e in Europa, nonostante le immatricolazioni siano diminuite solo dello 0,5%. Circa 20.000 lavoratori sono stati coinvolti in cassa integrazione o hanno visto le fabbriche chiudere anticipatamente.

Tra le ragioni di questo crollo si annovera anche la mancanza di modelli a basso costo e un rallentamento nella transizione elettrica. La produzione della 500 elettrica è scesa di due terzi, mentre l’impianto di Mirafiori ha vissuto un drastico calo del 70%, producendo solo 2.250 unità Maserati contro le 41.000 del 2017. La strategia adottata dall’ex amministratore delegato Carlos Tavares ha contribuito, con la scelta di mantenere la produzione al minimo aumentando i prezzi quando la domanda cresceva. Tale politica, se da una parte ha garantito margini di profitto alti e dividendi record, dall’altra ha portato alla mancanza di modelli competitivi, costringendo il gruppo a cambiare direzione.

Il futuro dell’industria ora è nelle mani del presidente John Elkann, che sta lavorando per migliorare i rapporti con governi e sindacati. Forse una luce in fondo al tunnel potrebbe venire dal piano di investimenti di 2 miliardi di euro previsto per il 2025, con l’obiettivo di incrementare la produzione fino a un milione di veicoli, a patto che la domanda lo giustifichi. Nell’attesa, il 2025 si prospetta un altro anno difficile, con aspettative di miglioramento nel 2026 grazie all’introduzione di nuovi modelli. Tra i progetti imminenti, Stellantis porterà a Pomigliano due nuovi modelli compatti su una piattaforma per veicoli a basso costo, mentre a Mirafiori sarà prodotta la nuova 500e insieme alla versione ibrida. La transizione di Melfi verso l’ibridizzazione e le nuove gamme a Cassino e Atessa sono altre iniziative previste. Tuttavia, rimangono ancora questioni aperte, come il rilancio di Maserati e l’avvio della fabbrica di batterie a Termoli.

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