La frase di Totò è sempre attuale e chi paga in solido è sempre quel contribuente che il suo quotidiano è fatto di lavoro, sacrifici e di risparmi di una vita soprattutto in questo momento di crisi ancora non terminata. Perché si devono pagare gli errori di certi personaggi di grandi banche quando poi gli stessi sono giudicati da un sistema di buonismo che favorisce il dilagare di uno sport nazionale che è quello di arraffare più che si può? Poi gli errori, come emissioni di titoli spazzatura o crediti a personaggi poco affidabili, sono voluti incautamente da dirigenti di banca senza un controllo efficace che avrebbe dovuto fermare questo scempio. Si chiude la “stalla” sempre in ritardo. Negli altri paesi Europei è stato messo, tutto il sistema bancario, a posto e sotto controllo efficace prima che andasse in vigore il beilin. Nel nostro bel Paese si continuano a dare “aiuti di Stato”, consistenti, sotto forma di credito che verrà restituito? Infatti questi “aiuti” consistenti, per non far fallire le banche in crisi, sono talmente intricati creando così un alibi che è di difficile comprensione. Occorre una riforma profonda del sistema bancario, della finanza e del capitalismo che abbia l’obbiettivo il benessere del Paese attraverso una distribuzione equa della ricchezza. Si sono formati col tempo dei gruppi organizzati di personaggi facoltosi e di prestigio sociale che fanno pressione dall’esterno sulle Istituzioni per imporre i propri interessi egoistici. Quindi togliere la corruzione all’interno delle Istituzioni è una priorità assoluta per raggiungere una posizione fiduciaria verso gli altri Paesi dell’ U. E. .