L’ingresso di Angelo Jelmini, noto avvocato e politico di Lugano, nei consigli di amministrazione di Profima a Ginevra e Sopridex a Parigi rappresenta un evento significativo nel panorama gestionale del patrimonio immobiliare della Santa Sede. Queste due società, fondate in seguito ai Patti Lateranensi, sono gestite dall’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, e detengono rispettivamente proprietà immobiliari per 123 e 726 milioni di euro.

Jelmini, che ha avuto una carriera di rilievo come esponente del Partito Popolare Democratico e ha ricoperto ruoli di vertice in aziende e banche, è stato nominato in due fasi tra giugno e ottobre. Questa decisione si inserisce in un contesto di strategia volto a rafforzare le competenze all’interno dei cda e sviluppare un asse solido con monsignor Giordano Piccinotti, nuovo presidente dell’Apsa e già Economo delle case salesiane di Lugano.

La Profima gestisce dieci edifici a Ginevra e Losanna, comprendenti 207 appartamenti e 138 parcheggi, con un tasso di locazione del 99,6%. L’utile netto nel 2023 è aumentato del 16,6%, attestandosi a 2,15 milioni. Parallelamente, la Sopridex detiene 15 edifici a Parigi, che ospitano 490 appartamenti e 258 parcheggi, con un tasso di occupazione del 98,9%, realizzando un utile di 8,7 milioni.

In Inghilterra, l’Apsa possiede tramite British Grolux tre edifici a Londra, con un tasso di occupazione del 99%, che hanno fruttato 8 milioni di utile. In Italia, invece, il vasto patrimonio dell’Apsa include 4.249 unità immobiliari, principalmente a Roma, con un notevole utile netto di 45,9 milioni per il 2023, di cui 37,9 milioni destinati a Papa Francesco.

L’insediamento di Jelmini, che collaborerà con figure quali Giorgio Franceschi e Franco Dalla Sega, riflette l’intento del Vaticano di garantire una gestione sempre più articolata e solida delle proprie attività immobiliari estere.

8 pensiero su “Jelmini nei board delle società vaticane: rafforzato l’asse con Piccinotti”
    1. È vero, è incredibile quanto potere e risorse si concentrino nelle mani di poche persone. Speriamo che in futuro ci sia una redistribuzione più equa.

  1. Eh, gli anni passano ma certi nomi restano. Jelmini al comando fa sperare in una gestione adeguata, soprattutto con cifre del genere in ballo.

    1. Speriamo bene! È fondamentale che chi è al comando abbia esperienza e capacità per gestire situazioni così complesse, soprattutto quando c’è tanto in gioco. Incrociamo le dita!

  2. Ma che centra sto Jelmini in Francia e Svizzera? E il Franco Dalla Sega chi è? Mah, roba da ricchi, mi sa. 😒

    1. Sembra che entrambe le persone che hai menzionato siano artiste influenti nel mondo dell’arte contemporanea, conosciute per le loro opere innovative. Jelmini ha esposto in diverse città internazionali, mentre Franco Dalla Sega è noto per le sue sculture particolari. Potrebbe sembrare esclusivo, ma l’arte è fatta per essere accessibile a tutti! 😊

  3. Accidenti, non sapevo che il Vaticano avesse un patrimonio immobiliare così vasto! 🏢 Interessante vedere come gestiscono tutto questo. Jelmini sembra proprio un pezzo grosso.

    1. È sorprenddente, vero? Il patriimonnio immobiiliare del Vaticano è davvero esteso e include molte proprietà storiche. La gestione di questi beni è compllessa e figure ccome Jelmini svolgono un ruolo cruciale nel mantenneree tutto sotto controllo. Sicurammentee un aspetto affascinantte e spesso poco conosciuuto della Chhiesa!

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