Negli ultimi mesi, un trend sempre più evidente nel mondo del business vede le grandi aziende cercare di verticalizzare l’intero ciclo produttivo, inclusi il fabbisogno energetico e la disponibilità di risorse essenziali come le terre rare. L’obiettivo è garantire autonomia e stabilità in un contesto economico e geopolitico sempre più incerto. Tra le tecnologie emergenti in questo ambito, spiccano i piccoli reattori nucleari modulari (Small Modular Reactors, Smr) e le nuove strategie per il controllo delle risorse come il litio, fondamentale per le batterie elettriche.

Amazon è l’ultimo colosso a muoversi in questa direzione, annunciando tre accordi con Energy Northwest per la realizzazione di progetti legati all’energia nucleare. Questi accordi includono la costruzione di Smr, una tecnologia che presenta notevoli vantaggi in termini di sostenibilità ambientale e rapidità di implementazione rispetto ai reattori nucleari tradizionali. Gli Smr, infatti, possono essere collocati più vicino alla rete di distribuzione elettrica, riducendo così le perdite di energia durante il trasporto e contribuendo a migliorare l’efficienza energetica. L’annuncio di Amazon segue di poco quello di Google, che ha avviato un accordo con la startup americana Kairos Power per la costruzione di sette Smr, il primo dei quali dovrebbe entrare in funzione entro il 2030.

Anche Microsoft ha recentemente compiuto passi significativi per assicurarsi un futuro energetico sostenibile. A fine settembre, la compagnia guidata da Satya Nadella ha firmato un’intesa con Constellation Energy per riportare in funzione il reattore della centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania. Questo impianto, che ha segnato la storia del nucleare negli Stati Uniti dopo il famoso incidente del 1979, era stato chiuso cinque anni fa ma sarà riattivato grazie all’accordo con Microsoft, garantendo così energia nucleare ai suoi data center per i prossimi vent’anni. Con l’intelligenza artificiale e il cloud computing che richiedono sempre più risorse energetiche, le grandi aziende del tech stanno correndo ai ripari per evitare di trovarsi impreparate di fronte alla crescente domanda di energia.

Parallelamente, le aziende non si limitano a cercare soluzioni per l’energia. La General Motors (GM) ha recentemente investito quasi un miliardo di dollari nelle miniere di litio, una risorsa chiave per la produzione di batterie elettriche, fondamentali per la transizione dai veicoli a combustione interna a quelli elettrici. L’investimento di GM si concentra sulla miniera Thacker Pass, situata in Nevada, attraverso una joint-venture con il gruppo canadese Lithium Americas. Questo accordo garantisce alla casa automobilistica di Detroit un accesso esclusivo al litio estratto dalla miniera per i prossimi vent’anni, con una stima di produzione sufficiente per la costruzione di 800.000 veicoli elettrici.

L’acquisizione di risorse strategiche come il litio riflette una crescente preoccupazione delle aziende per le tensioni geopolitiche, che potrebbero influenzare l’approvvigionamento di materie prime essenziali. Il mercato delle terre rare, utilizzate nelle batterie e in altre tecnologie avanzate, è dominato dalla Cina, e le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Pechino rappresentano un potenziale rischio per le aziende occidentali. Non sorprende, quindi, che molte di queste stiano cercando di diversificare le loro fonti di approvvigionamento e di assicurarsi risorse strategiche per evitare interruzioni nella produzione.

Anche l’Unione Europea ha riconosciuto la necessità di ripensare le catene di approvvigionamento, invitando gli Stati membri a riportare sul territorio europeo le attività di estrazione e produzione delle materie prime. L’Italia, ad esempio, sta lavorando per riaprire le sue miniere, mentre Bruxelles ha incoraggiato una maggiore collaborazione con Paesi vicini e considerati “amici” per garantire la sicurezza delle forniture.

Queste iniziative sottolineano l’importanza strategica dell’energia e delle risorse naturali per le grandi aziende nel mondo contemporaneo. In un’epoca in cui la domanda di energia è in continua crescita, spinta dall’intelligenza artificiale, dal cloud computing e dalla transizione verso la mobilità elettrica, la capacità di garantire l’accesso a queste risorse potrebbe determinare il successo o il fallimento delle aziende nei prossimi decenni.

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