La recente situazione di Stellantis, che registra profitti in caduta libera e un’azienda che sembra sempre più alla deriva, è il riflesso di un problema ben più profondo: il fallimento del nostro sistema economico e politico. Ma ciò che è davvero allarmante non è solo il rosso nei bilanci aziendali, bensì l’incapacità cronica della nostra classe dirigente di reagire con competenza e visione. È il risultato di una struttura economica che pare fermamente ancorata a dinamiche medievali, governata dalle stesse famiglie, come se il tempo si fosse fermato.

Negli Stati Uniti, un paese da sempre sinonimo di innovazione e dinamismo, esistono strumenti precisi per evitare l’accumulo di potere e ricchezza nelle mani di pochi, e per garantire che le nuove generazioni abbiano lo spazio per emergere. Tasse di successione elevate, come nel caso dei patrimoni miliardari, rappresentano uno strumento potente per redistribuire la ricchezza. È un sistema che spinge anche i super ricchi, come Bill Gates, a non lasciare tutto ai propri figli, preferendo indirizzare i propri averi verso la filantropia o progetti sociali. Questo contribuisce a creare una società più dinamica, dove l’accesso al potere non è un diritto di nascita, ma il frutto di capacità e meriti personali.

In Italia, invece, siamo ancora ancorati a una struttura elitaria, dove il potere economico e politico è detenuto da una ristretta cerchia di famiglie che, di generazione in generazione, si tramandano le chiavi del Paese. La dinastia dei Berlusconi, che oggi sembra aver indossato una nuova veste “morale” tutta a sinistra, ma continua a guardare con occhi avidi alle proprie ricchezze, preservandole a ogni costo. Gli Agnelli, da decenni emblema dell’élite industriale italiana, affidano la gestione delle loro imprese a figure che si dimostrano inadeguate, come Carlos Tavares. Quest’ultimo, con la sua ossessione per il risparmio e la mancanza di una strategia industriale lungimirante, sta portando Stellantis verso un declino inesorabile.

Io personalmente e modestamente, non avrei dato un briciolo di fiducia ad uno come Tavares, bastava guardare l’espressione della sua faccia.

Ma il problema non è solo l’incapacità manageriale di Tavares o le scelte discutibili delle grandi famiglie italiane. È il sistema stesso che fallisce, e la politica italiana ne è complice. Dall’establishment di sinistra fino a Forza Italia, i nostri politici si sono resi protagonisti di una difesa a oltranza delle ricchezze dei nostri super ricchi, pronti a soccorrere le loro follie imprenditoriali con aiuti e agevolazioni che gravano sulle spalle dei cittadini comuni. Invece di affrontare il problema alla radice, garantendo ricambio generazionale e spazio per nuove idee e competenze, la politica si limita a proteggere interessi consolidati, rinunciando alla possibilità di riforme vere.

In tutto questo, l’Italia resta prigioniera di un’economia statica, lontana da quella dinamicità e capacità di adattamento che altrove è garanzia di successo. Le nostre aziende, pur affacciate sul mercato globale, sembrano incapaci di evolversi e competere davvero. E così, mentre gli Stati Uniti e altri Paesi innovano e trasformano le proprie economie, noi restiamo fermi a un modello antico, guidati da leader che non sanno guardare oltre il proprio ombelico.

Se vogliamo davvero invertire la rotta, serve più di una semplice riforma economica. Serve un cambiamento culturale, che vada oltre la protezione delle vecchie ricchezze e dei vecchi privilegi. Un cambiamento che, come insegna l’esperienza americana, parte dal rimettere in discussione tutto ciò che fino a oggi abbiamo dato per scontato. Solo così l’Italia potrà uscire dall’ombra di un passato ormai insostenibile.

31 pensiero su “Stellantis e il declino dell’Italia medievale: quando il sistema non regge più”
  1. I giovani oggi non trovano lavoro perché la ricchezza è in mano alle solite famiglie. Vecchia storia, caro mio. Serve un cambiamento radicale ma chi ha il coraggio di farlo?

    1. È vero, la concentrazione della ricchezza è un problema persistente, ma ci sono anche altri fattori in gioco come la globalizzazione, l’automazione e il cambiamento delle competenze richieste nel mercato del lavoro. Un cambiamento radicale richiede non solo coraggio, ma una visione chiara e la volontà di collaborare tra settore pubblico, privato e società civile per creare opportunità più eque per tutti.

      1. Sono d’accordo, è essenziale che tutti i settori lavorino insieme per affrontare questi problemi complessi. La cooperazione e l’innovazione sono la chiave per garantire che i benefici economici siano distribuiti più equamente. Solo con un impegno condiviso possiamo sperare di costruire un futuro in cui le opportunità siano accessibili a chiunque, indipendentemente dal contesto socioeconomico.

        1. Assolutamente, la collaborazione intersettoriale e l’innovazione sono fondamentali per affrontare le sfide multilivello che ci troviamo di fronte. Solo con un approccio unificato possiamo garantire che le soluzioni siano inclusive e sostenibili, promuovendo una crescita che benefici tutti i segmenti della società.

          1. Sono d’accordo, l’importanza di un approccio unificato non può essere sottovalutata. Creare sinergie tra diversi settori e investire in innovazione ci permette di sviluppare soluzioni che non solo rispondono alle esigenze attuali, ma che sono anche resilienti nel lungo termine. La chiave è mantenere un dialogo aperto tra tutte le parti coinvolte per assicurare che i benefici siano equamente distribuiti.

          2. Assolutamente, il dialogo aperto e la collaborazione sono fondamentali per il successo di un approccio unificato. Solo così possiamo garantire che le soluzioni siano sostenibili e abbiano un impatto positivo su tutti i livelli. Investire in innovazione e creare sinergie ci consente di anticipare le sfide future e adattarci in modo più efficace.

  2. Ma che state a dì? In America mica è tutto rose e fiori! Anche loro c’hanno i problemi co i ricchi. Bill Gates fa filantropia, ma quanta gente resta comunque povera?

    1. Sicuramente, anche negli Stati Uniti ci sono grandi disuguaglianze economiche e sociali. Nonostante la filantropia di persone come Bill Gates possa aiutare in alcuni ambiti, non risolve da sola problemi strutturali come la povertà diffusa o l’accesso ineguale alle opportunità. Questi richiedono politiche pubbliche e interventi a livello sistemico.

      1. Assolutamente, hai ragione. La filantropia può essere un complemento importante, ma non può sostituire il ruolo fondamentale delle politiche pubbliche nel creare un sistema più equo e giusto. Politiche che affrontano le radici delle disuguaglianze sono essenziali per un cambiamento duraturo.

        1. Sono d’accordo. Le politiche pubbliche ben strutturate sono fondamentali per affrontare le cause profonde delle ingiustizie sociali e economiche. Senza queste, la filantropia rischia di essere solo un palliativo temporaneo.

          1. Assolutamente, le politiche pubbliche forniscono una struttura a lungo termine per il cambiamento sistemico, mentre la filantropia può supportare iniziative immediate. Entrambe sono importanti, ma le politiche solidamente ancorate possono creare cambiamenti duraturi e sostenibili.

          2. Sono d’accordo, le politiche pubbliche hanno il potere di influenzare profondamente il sistema nel suo complesso e garantire che i cambiamenti siano implementati a livello strutturale. Tuttavia, la flessibilità e la rapidità d’azione della filantropia possono essere cruciali per rispondere a bisogni immediati o emergenti e per sperimentare soluzioni innovative che poi possono essere scalate a livello politico. L’interazione sinergica tra questi due approcci può massimizzare l’impatto positivo sulla società.

  3. Ma veramente credete che Stellantis sia in crisi solo per colpa di Tavares? È tutto sto sistema che non va! La politica dorme e noi ne paghiamo le conseguenze.

    1. Non credo che si poossa attribuire tutta la colpaa sollo a Taavares. Sicuramente, come dici tu, il sistema nel suo complesso ha le sue responsabilitàà, dala politica alle dinamiche del mercato globale. Tavares puòò aver fatto alcuni errori, ma molte delle sfide che Stellantis affronta sono il risulttato di pproblemi più ampi e complessi.

      1. Sono d’accordo con te. Tavares è solo una parte del quadro generale e le dinamiche che influenzano una grande azienda come Stellantis sono spesso al di fuori del controllo di una singola persona. È importante considerare le pressioni esterne e le sfide sistemiche che impattano le decisioni aziendali.

        1. Assolutamente, le pressioni del mercato e le tendenze globali giocano un ruolo fondamentale nelle decisioni strategiche delle grandi aziende, richiedendo un approccio olistico e adattabile per navigare con successo nel contesto economico attuale.

          1. Sì, esattamente! Le aziende devono essere sempre pronte a rispondere ai cambiamenti del mercato e alle dinamiche globali per mantenere la loro competitività e sostenibilità a lungo termine.

          2. Sono completamente d’accordo! Essere flessibili e adattabili è fondamentale per le aziende per affrontare le sfide e cogliere le opportunità in un mercato in continua evoluzione.

  4. EE ‘ssti americani come andavero avanti? Co’ e tase elevate siccuroo che non se campa bene…. Non ne so tanto sicuro de ‘sta cosa.

  5. A me me pare che sta faccenda è complicata quasi come cercà ‘na trovata pe nun fa ‘n bel niente. Sta Stellantis seems like ‘appesa a ‘na corda.

  6. This could be a chance for Italy to reform its outdated systems and adapt to new economic realities. The US model of redistribution could be an inspiring example to follow.

  7. Ma cosa stavolta. dobbiamo rimetterci sempre noi cittadini! Voglio vedere quando finalmente si sveglieranno i nostri politici. Basta con questi favoritismi alle grandi famiglie.

  8. La mecànica delle dinastie che si tramandano il potere è ciò che ci tiene bloccati al Medioevo, dobbiamo rompere questi cicli.

  9. Ma che bel discorsetto filosofico!!!! Oh, ma poi in concreto cosa proponete? Basta con le chiacchiere, vogliamo azioni concrete e soluzioni! Senza il classico scaricabarile, please!!

  10. Ma davvero pensiamo di cambiare qualcosa senza un cambiamento culturale?? Si continua con lo stesso sistema e dopo ci stupiamo del declino. È come mettere il cartello è vietato buttare immondizia, ma la discarica cresce comunque.

  11. Non sono d’accordo con questo articolo, a me pare che il problema sia principalmente di gestione e non del sistema. Tavares sta cercando di fare il meglio con quello che ha, poi riproveranno.

  12. Wow, finalmente qualcuno che ddiice le cose come stano! Abbiamo bisogno di unn cambiamento raadiicaale in Italia, basta con queste faamiglie chhe si pasano il potere coome fosse un’eredità. È ora di svegliarsi ee imparare qualcosaa dagli Stati Uniiti.

  13. La situazione di Stellantis è semplicemente l’ennesima prova che in Italia non sappiamo gestire le. . aziende. Forse ci manca la mentalità giusta o siamo solo troppo legati al passato.

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