In occasione della sua prima missione al di fuori del Belgio, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Stéphane Séjourné, ha scelto l’Italia come prima tappa del suo viaggio, a cui seguiranno Polonia, Francia e Germania. Questa scelta non è casuale: l’Italia si posiziona infatti come terza nazione in Europa nel settore chimico ed è riconosciuta tra le principali potenze industriali, dimostrando grande capacità nell’esportazione. Séjourné, stretto collaboratore del presidente Macron, ha il compito della Prosperità e della Strategia industriale all’interno della Commissione Ue.

Durante la sua visita a Milano, Séjourné si recherà presso lo stabilimento chimico della Syensqo a Bollate, insieme al ministro delle Imprese Adolfo Urso e al presidente della Regione Attilio Fontana, e avrà un incontro con i rappresentanti di Confindustria. La scelta di visitare un impianto chimico è motivata dall’importanza strategica che il settore riveste per l’industria europea, in quanto occupa 1,2 milioni di lavoratori. Nei prossimi anni, si concentrerà sull’aiutare i settori in fase di transizione, cercando di riportare la produzione in Europa e ridurre la dipendenza dalla Cina per le materie prime essenziali.

In merito alla situazione critica dell’industria automobilistica, Séjourné ha riconosciuto le difficoltà dovute ai costi energetici elevati, alla sovraccapacità produttiva cinese e alla concorrenza sleale. Ha espresso la volontà di abbassare i costi energetici e di garantire la certezza del diritto attraverso clausole di salvaguardia. Inoltre, Séjourné ha risposto alle richieste, provenienti da Paesi come l’Italia, di rivedere le norme che prevedono l’eliminazione del motore a scoppio entro il 2035, anticipando tale revisione al 2025 per meglio affrontare la transizione.

Un tema delicato è quello delle multe automobilistiche per il 2025, per cui Italia, Francia e Germania chiedono clemenza nel caso di mancato rispetto degli obiettivi di emissione di CO2. Séjourné ha affermato che, pur non intendendo modificare i target stabiliti, occorre affrontare la questione delle sanzioni con un approccio pragmatico, per evitare di disincentivare i produttori.

In prospettiva, la Commissione Ue intende semplificare il quadro normativo industriale, introducendo un piano per un’industria più pulita nei primi cento giorni e istituendo un fondo per la competitività destinato a supportare le transizioni necessarie al miglioramento della competitività delle imprese. Il fondo, che sarà alimentato da risorse del futuro bilancio Ue e dai risparmi privati europei, mira a finanziare progetti non sostenuti dai finanziamenti tradizionali, a dare impulso alle startup innovative e a sostenere le scale-up.

Riguardo alle critiche sollevate da diverse parti contro il Green Deal, Séjourné ha sottolineato che gli obiettivi climatici non sono in discussione. Tuttavia, l’industria chiede una semplificazione burocratica per agevolare le transizioni. La Commissione Ue è pertanto impegnata a raccogliere queste istanze per favorire uno sviluppo economico sostenibile, attento alle esigenze occupazionali e produttive.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *