Nel dibattito politico e mediatico internazionale, spesso si discute su quale Paese abbia realmente contribuito maggiormente alla difesa dell’Ucraina nell’attuale contesto di conflitto. Gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Trump, hanno frequentemente affermato di essere il principale sostenitore dell’Ucraina contro l’aggressione russa. Tuttavia, i numeri, elaborati dall’Ukraine Support Tracker dell’Università di Kiel, raccontano una storia diversa.

Secondo gli ultimi dati, pubblicati il 14 febbraio, l’Unione Europea (comprendente anche il Regno Unito) ha superato gli Stati Uniti in termini di spesa totale per il supporto bellico a favore dell’Ucraina. Complessivamente, i Paesi europei hanno investito 132 miliardi di euro, rispetto ai 114 miliardi di dollari spesi da Washington. Questa cifra sfida la narrativa secondo cui gli Stati Uniti sarebbero stati i principali sostenitori, suggerendo invece una parità di impegno tra le due sponde dell’Atlantico, almeno dal punto di vista militare.

Gli aiuti offerti da Europa e Stati Uniti differiscono per natura: inizialmente, l’Europa ha focalizzato l’attenzione sul sostegno finanziario e umanitario, mentre il contributo americano è stato in gran parte militare, con 64 miliardi di dollari destinati all’approvvigionamento bellico. Nel tempo, però, il supporto europeo ha assunto una rilevanza sempre maggiore, con 62 miliardi di euro dedicati a forniture militari.

Il mutamento delle dinamiche del supporto è stato particolarmente evidente con il rallentamento degli aiuti statunitensi nel 2023, a causa delle difficoltà incontrate nel Congresso per l’approvazione di nuovi stanziamenti. Nonostante la ripresa degli aiuti, l’incertezza sul futuro ruolo degli Stati Uniti persiste, specialmente con la possibilità di un ritorno di Trump alla presidenza, cosa che potrebbe nuovamente bloccare l’erogazione degli aiuti.

Nel corso di questi tre anni di conflitto, le nazioni europee hanno dovuto adattare la loro strategia: inizialmente cedendo le proprie armi a Kiev, e successivamente mobilitando le industrie belliche per produrre nuovi armamenti. Questo cambiamento è particolarmente evidente in Germania, dove una grande parte delle forniture militari è stata ordinata direttamente alle aziende manifatturiere.

In aggiunta, l’Europa ha sviluppato nuove modalità di approvvigionamento congiunto di armi industriali. L’International Fund for Ukraine (IFU), guidato dal Regno Unito, rappresenta uno degli sforzi più significativi, raccogliendo contributi da diversi Paesi per l’acquisto di equipaggiamento militare, con stanziamenti che raggiungono 1,6 miliardi di euro.

In conclusione, a dispetto della percezione prevalente, i dati rivelano un impegno europeo più consistente di quanto si potrebbe pensare nella difesa dell’Ucraina, dimostrando una collaborazione internazionale cruciale nel sostegno a Kiev.

2 pensiero su “Ue supera gli Usa nel sostegno all’Ucraina: i dati del Ukraine support tracker di Kiel”
  1. Mi sa tanto che gli americani fanno tanto rumore per nulla. Alla fine chi ci rimette sono sempre i paesi europei che devono fare la parte pi� grossa nel supporto all’Ucraina.

    1. È un punto di vista interessante, ma credo che la cooperazione tra tutti gli alleati sia fondamentale per una risposta efficace. Si tratta di una questione complessa che richiede un impegno congiunto e coordinato da parte di tutte le nazioni coinvolte.

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