Un gravissimo episodio di violenza ha sconvolto la tranquilla cittadina di Villach, in Carinzia, situata nei pressi del confine con l’Italia. Nel pomeriggio di sabato, un giovane di 23 anni, di origine siriana e con regolare permesso di soggiorno, ha sferrato un attacco con un coltello nel cuore della città. L’aggressione ha portato alla tragica morte di un ragazzo di appena 14 anni e al ferimento di altre quattro persone, tra cui una in condizioni gravi per una ferita al cuore.

L’attentatore è stato catturato poco dopo nei pressi della piazza principale, vicino a un ponte sulla Drava. Immagini diffuse online ritraggono l’uomo, privo di una scarpa, seduto su una panchina di pietra, mentre alza l’indice della mano destra verso il cielo, un gesto spesso associato ai saluti jihadisti. Una poliziotta lo ha avvicinato con l’arma in pugno, e successivamente l’uomo è stato ammanettato.

Questo crimine ha risvegliato timori mai sopiti in Austria, dove il ricordo dell’attacco di Vienna del 2020, in cui persero la vita cinque persone, è ancora vivido. Sebbene le autorità di Villach restino prudenti e non parlino apertamente di terrorismo, molti media locali riportano che l’assalitore avrebbe gridato “Allah Akbar” prima di compiere l’attacco. Rainer Dionisio, portavoce della polizia locale, ha espresso sgomento, dichiarando di non aver mai assistito a una scena simile in venti anni di carriera.

Determinante per l’arresto del sospettato è stato l’intervento di un fattorino che, investendolo con l’auto, ha fermato la sua corsa. Testimonianze dei presenti descrivono un’atmosfera da film dell’orrore, con ristoranti chiusi a chiave per proteggere i clienti. Secondo alcune fonti, le autorità stanno ancora verificando se l’aggressore abbia agito da solo, mentre la città è stata sorvolata da elicotteri e presidiata da cordoni di sicurezza.

Intanto, le conseguenze politiche di questo tragico evento si fanno sentire in Austria, con il Partito della Libertà (FPÖ) che critica la politica d’asilo del Partito Popolare (ÖVP). In particolare, Erwin Angerer, leader dell’FPÖ della Carinzia, ha ribadito la necessità di politiche più rigide sull’immigrazione per garantire la sicurezza del paese.

Nel frattempo, da Monaco giunge un’altra tragica notizia: una donna e sua figlia sono rimaste uccise in un attacco con un’auto guidata da un richiedente asilo afghano. Questo ulteriore spargimento di sangue rischia di alimentare le tensioni politiche, con elezioni imminenti in Germania. Tuttavia, i genitori della donna uccisa hanno fatto un appello attraverso una lettera, chiedendo di non utilizzare il loro dolore per fomentare l’odio.

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