Recentemente, l’amministrazione Trump ha dato il via libera a un controverso piano che coinvolge il Dipartimento del Tesoro e l’accesso al sistema federale di gestione dei pagamenti, una questione che ha destato preoccupazione e dibattito. La decisione consente a un team affiliato a Elon Musk e guidato da Tom Krause, CEO di Cloud Software Group, di accedere al sistema federale che gestisce enormi flussi di denaro pubblico, con precisi limiti operativi. Krause, che collabora con lo United States Digital Service in nome del gruppo DOGE di Musk, sarà infatti sottoposto a rigide misure di sicurezza: il suo accesso al sistema sarà essenzialmente limitato alla sola consultazione, senza possibilità di alterare dati o processi. Nessuna persona esterna al Tesoro avrà modo di accedere a tali risorse finanziarie.
Tuttavia, l’iniziativa ha innescato un acceso dibattito interno al Tesoro riguardo all’opportunità di fornire a Musk e ai suoi alleati qualsiasi livello di accesso a un sistema così delicato. Tale sistema è imprescindibile per gli esborsi governativi che ogni anno beneficiano milioni di cittadini americani, dai sussidi sociali ai rimborsi fiscali e alle sovvenzioni per organizzazioni, fino ai salari dei dipendenti pubblici e dei contractor.
La polemica si intreccia con il tentativo da parte dell’amministrazione Trump di interrompere finanziamenti destinati a programmi non graditi, una mossa che i leader democratici considerano un’inaccettabile estensione dei poteri esecutivi. In questo contesto, il recente abbandono di David Lebryk, un veterano del Tesoro responsabile delle operazioni finanziarie e di pagamento, rappresenta un segnale della tensione interna che questa decisione ha provocato. Lebryk ha lasciato il suo incarico proprio a causa delle divergenze con i funzionari dell’amministrazione Trump in merito a chi dovrebbe avere accesso al delicato sistema di pagamento, che custodisce dettagli sensibili su beneficiari di pagamenti governativi.
Mentre un portavoce del Dipartimento del Tesoro ha evitato di commentare la questione, resta la preoccupazione riguardo all’integrità dei processi di gestione dei pagamenti. L’Ufficio del Servizio Fiscale, infatti, ha da tempo l’incarico di garantire la sicurezza e l’integrità dei pagamenti, con programmi volti a prevenire e recuperare frodi e errori finanziari. Questi sforzi hanno finora impedito pagamenti non appropriati per un valore complessivo di circa 155 milioni di dollari e hanno contribuito al recupero di quasi 350 milioni, sottolineando l’importanza di mantenere strette misure di controllo in un sistema di tale rilevanza.