Nel cuore della capitale uruguaiana, Montevideo, è stato finalmente raggiunto lo storico accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Mercosur, che include Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Il Venezuela attualmente è sospeso per ragioni interne, mentre la Bolivia è in attesa di completare il processo di adesione. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, lì presente per firmare l’accordo, lo ha annunciato al pubblico il 6 dicembre tramite un post su X.

Dopo oltre due decenni di lunghe trattative, il trattato prevede l’eliminazione quasi completa dei dazi doganali sui beni esportati e importati tra i paesi europei e quelli sudamericani coinvolti. Questo vasto mercato di libero scambio è destinato a influenzare settori chiave come l’agroalimentare, ma anche quello dei minerali, essenziali per l’industria tecnologica, e dei macchinari. La presidente von der Leyen ha sottolineato l’importanza di questo accordo nell’offrire maggiori opportunità di lavoro e crescita per le persone e le aziende di entrambe le regioni.

Il raggiungimento di questo accordo ha visto un forte sostegno da Germania e Spagna, mentre Francia e Polonia hanno posto un netto rifiuto, con l’Italia che si è unita al coro delle opposizioni per difendere gli interessi agricoli nazionali. Observatori puntano l’attenzione sui benefici che l’accordo apporterà ai consumatori europei e alla competitività dell’Unione sui mercati globali, richiedendo però un’approvazione rapida e concertata per la sua messa in atto.

Nel Parlamento europeo, mentre il gruppo dei Popolari ha accolto con favore l’annuncio, i Socialisti e Democratici hanno espresso la necessità di una valutazione approfondita delle sue conseguenze. Al contrario, i gruppi dei Liberali, dei Verdi e della Sinistra europea hanno mostrato forte opposizione al trattato, sottolineando le loro preoccupazioni.

La battaglia non è comunque finita, poiché l’accordo necessita ora dell’approvazione dei singoli parlamenti degli Stati membri e del Consiglio dell’UE. Alcuni paesi, guidati dalla Francia, sono già intenzionati a formare un blocco di minoranza per bloccare l’implementazione del Trattato, riflettendo le paure degli agricoltori europei riguardo alla concorrenza con i prodotti sudamericani a basso costo. La Copa-Cogeca, la lobby agricola di Bruxelles, ha espresso preoccupazioni riguardo alla sostenibilità del mercato agricolo europeo e ha organizzato una manifestazione per la prossima settimana, proprio mentre i ministri dell’Agricoltura dell’UE si incontreranno per discutere la questione.

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