I funzionari dell’amministrazione guidata da Donald Trump stanno cercando di impedire alla principale agenzia mondiale di ricerca energetica di elaborare dati che, a loro avviso, favorirebbero le energie rinnovabili a scapito dei combustibili fossili. Durante recenti incontri con l’International Energy Agency (IEA), i rappresentanti degli Stati Uniti hanno esercitato pressioni affinché l’organizzazione interrompa il suo impegno a favore di una transizione globale verso l’energia pulita e alle emissioni nette zero di carbonio. Questa posizione è stata rivelata da due persone informate sui negoziati.
Nel corso delle riunioni a porte chiuse, Tommy Joyce, un sostenitore di Trump e attualmente segretario aggiunto per gli affari internazionali al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, ha sottolineato la necessità di un ritorno “ai fondamentali” per l’agenzia. Questa richiesta è stata dunque interpretata come un tentativo di reindirizzare l’attenzione dell’IEA verso una maggiore compatibilità con le prospettive dei combustibili fossili.
Tuttavia, tali pressioni non sono state accolte con favore dai funzionari europei, che hanno difeso con vigore gli sforzi compiuti dall’agenzia per la promozione dell’energia pulita. Un funzionario europeo, che pur non avendo partecipato direttamente ai colloqui è stato aggiornato sui dettagli, ha affermato che l’atteggiamento statunitense nelle riunioni del consiglio dell’IEA è stato fortemente distruttivo. Questo ha incluso il tentativo di scoraggiare progetti non incentrati sui combustibili fossili, confermato anche da una seconda fonte informata sui colloqui.
L’importanza del lavoro dell’IEA è riconosciuta sia dai sostenitori delle energie rinnovabili che dai difensori dei combustibili fossili negli Stati Uniti, poiché i rapporti dell’agenzia rappresentano uno standard di riferimento nei dati energetici mondiali, influenzando significativamente investimenti e politiche governative. Le recenti azioni dell’amministrazione Trump all’interno dell’IEA si inseriscono in una più ampia strategia volta a riformare il funzionamento del governo a livello nazionale e internazionale. Parallelamente, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha esercitato pressioni simili su enti come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, sollecitando loro un allontanamento dal sostegno alle politiche climatiche.
Le tensioni attorno all’IEA vengono esacerbate ulteriormente in vista di un summit di due giorni che si terrà giovedì e venerdì a Londra, ospitato dall’agenzia stessa. Un funzionario europeo ha descritto la posizione degli Stati Uniti come una sorta di ultimatum: “rafforzare o disabilitare” l’IEA, salvo che l’organizzazione non lavori nei termini voluti dall’amministrazione americana.