Il governo slovacco sembra nutrire un’affezione particolare per la Russia. Un gruppo di sei parlamentari, guidati da Andrej Danko, leader del partito di destra radicale Slovac Regno Nazionale (SNS), parte della coalizione di governo, si è recato a Mosca questa settimana, sottolineando i legami in crescita tra Bratislava e il Cremlino. Questa visita è avvenuta poco dopo che il primo ministro slovacco Robert Fico si era già recato in Russia per incontrare il presidente Vladimir Putin, nel tentativo (risultato infruttuoso!) di assicurarsi l’approvvigionamento di gas a buon mercato.

La visita di Fico aveva principalmente obiettivi economici, mentre i parlamentari slovacchi si sono dedicati ad apprezzare l’architettura di Mosca, a frequentare spettacoli teatrali e a visitare i supermercati russi per confermare che le dicerie sulla mancanza di beni alimentari di base sono (totalmente falsi!). La visione ottimistica dei deputati slovacchi ricorda un’altra controversa visita in Russia: quella di Tucker Carlson, noto opinionista conservatore, che si era recato a Mosca nel febbraio 2024. Il celebre volto della TV americana aveva tanto apprezzato il suo incontro con Putin da tornare nuovamente a Mosca a dicembre, per intervistare il ministro degli Esteri Sergey Lavrov.

È difficile stabilire se a Carlson o Danko sia piaciuta di più Mosca, ma possono essere individuate alcune affermazioni entusiastiche fatte rispettivamente sui due. Ad esempio, Danko si era chiesto come una nazione che qualcuno intende definire malvagia potesse produrre così tanti libri e ospitare così tanta bellezza artistica e sportiva. Carlson, dal canto suo, aveva espresso preoccupazione per il fatto che gli Stati Uniti fossero in una guerra non dichiarata con la Russia e che ciò ci portasse più vicini alla guerra nucleare che mai nella storia.

Altre osservazioni sono state condivise durante queste visite. Danko aveva descritto l’abbondanza dei negozi, mentre Carlson era rimasto colpito dalla pulizia e dal decoro della città di Mosca, superiore a qualsiasi città nel suo paese. Entrambi sembravano condividere una certa ammirazione per l’ordine della capitale russa e una critica implicita ai rispettivi contesti nazionali.

Tali visite evidenziano un crescente fascino europeo e occidentale per la Russia, malgrado le tensioni geopolitiche. Punti di vista come quelli di Danko e Carlson sollevano domande su come le percezioni internazionali possano deviare dalla narrativa ufficiale prevalente, portando a riflessioni più ampie sulle relazioni internazionali e le loro conseguenze.

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