L’Arabia Saudita sta consolidando il proprio status di superpotenza nel panorama sportivo mondiale, ottenendo il prestigioso diritto di ospitare i Mondiali di calcio del 2034. Questo successo rappresenta un passo fondamentale per il Regno, definendo la sua nuova immagine di nazione rispettabile e accogliente per il turismo globale. La conquista di questo evento di portata mondiale testimonia la strategia del principe Mohammed bin Salman, noto come MbS, di utilizzare gli eventi sportivi internazionali come vetrina per affermare il ruolo crescente dell’Arabia Saudita sulla scena mondiale. Il tennis, il golf, la Formula Uno e la boxe sono solo alcune delle discipline in cui il paese ha già attirato competizioni di alto livello. L’arrivo di Cristiano Ronaldo ha ulteriormente amplificato l’eco di questa politica sportiva, culminata con il trionfo nel candidarsi per i Mondiali di calcio, l’evento televisivo più seguito al mondo.

La decisione della FIFA favorendo l’Arabia Saudita non è stata esente da critiche, in special modo riguardo le preoccupazioni sui diritti umani e sulle condizioni di lavoro dei migranti, reminiscenze dei problemi incontrati durante l’organizzazione dei Mondiali in Qatar. Tuttavia, tali critiche non hanno impedito a ben 140 delegazioni calcistiche di schierarsi a favore dell’assegnazione al Regno, evidenziando un cambiamento nell’immagine internazionale del paese, che tenta di archiviare episodi controversi come l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi.

Nel frattempo, la posizione dell’Arabia Saudita nel panorama energetico mondiale è in fase di evoluzione. Un tempo leader incontrastato all’interno dell’Opec, il Regno si trova ora a dover affrontare sfide significative per mantenere la sua influenza nell’industria petrolifera. Altri paesi produttori, come Angola ed Emirati Arabi Uniti, stanno complicando il mantenimento di una politica di contenimento dell’offerta per stabilizzare i prezzi, mentre la produzione statunitense continua a crescere sotto l’amministrazione Biden e si prevede che seguirà la stessa rotta con un possibile ritorno di Trump alla presidenza.

In questo contesto geopolitico e economico, l’Arabia Saudita sta diversificando le proprie alleanze, sviluppando relazioni sempre più strette con la Cina. Questo porta ad un incremento significativo delle esportazioni e degli investimenti cinesi nel Regno, specialmente nel settore delle tecnologie verdi. Dal 2021, la Cina è diventata la principale fonte di investimenti diretti esteri in Arabia Saudita, superando i tradizionali partner occidentali come gli Stati Uniti e la Francia.

L’apertura dell’Arabia Saudita a nuove opportunità turistiche è accompagnata da cambiamenti interni nei diritti civili. L’eliminazione dell’obbligo del velo e l’aumento della partecipazione delle donne nella vita pubblica e lavorativa segnano un cambiamento significativo rispetto al passato.

Tuttavia, il dispiegarsi di questo nuovo scenario economico e sociale avviene in un momento critico per l’Arabia Saudita, interessata da sfide economiche interne e tensioni esterne. Progetti ambiziosi come la città futuristica Neom stanno subendo dei ridimensionamenti, mentre le tensioni in Medio Oriente mantengono congelati dialoghi significativi, come quello tra Riad e Israele. Ma nel mentre, l’Arabia Saudita continua a puntare sull’espansione nei settori non-tradizionali per garantire un futuro stabile e prospero.

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