Nella notte tra giovedì e venerdì, due raid aerei israeliani hanno colpito Beirut, causando la morte di 22 persone e il ferimento di altre 117, secondo il Ministero della Salute libanese. Le aree colpite includono il quartiere sciita di Basta, dove un edificio di quattro piani è stato completamente distrutto, e il quartiere di Nweiri. Le operazioni di soccorso continuano, con cinque persone ancora disperse sotto le macerie. I residenti, colpiti dalla devastazione, raccontano il terrore vissuto durante l’attacco, mentre si intensificano le tensioni tra Israele e Hezbollah.

Le indagini sono in corso e si teme che il bilancio delle vittime possa salire, mentre il popolo libanese si interroga sulle ripercussioni future di questi attacchi a sorpresa su obiettivi civili. Questi raid, non accompagnati da avvertimenti, hanno gettato nel caos intere comunità, già provate da precedenti attacchi.

L’episodio ha riportato alla luce le tensioni storiche tra Hezbollah e Israele, con il gruppo libanese che ha subito reagito con un attacco contro una base militare israeliana. La situazione rischia di precipitare in una nuova escalation di violenze, coinvolgendo anche le forze di pace delle Nazioni Unite, recentemente attaccate.

Nel frattempo, le autorità israeliane non hanno rilasciato commenti ufficiali sull’operazione. La popolazione locale esprime rabbia e frustrazione, chiedendo che i combattimenti vengano confinati lontano dai centri abitati.

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