In una Germania già colpita da tragedie simili in passato, l’attentato accaduto al mercatino di Natale di Magdeburgo getta una nuova ombra di paura sul continente europeo a pochi giorni dalle festività natalizie. Nella serata di venerdì 20 dicembre, un’automobile lanciata a velocità si è scagliata contro la folla, lasciando dietro di sé una scia di distruzione. Due persone, un adulto e un bambino piccolo, hanno perso la vita, mentre altre sono ricoverate in condizioni gravissime e oltre settanta sono rimaste ferite.
L’arresto di Taleb Al Abdulmohsen, un uomo saudita residente in Germania, ha sollevato numerosi interrogativi sui motivi alla base di tale violenza. L’uomo, noto per le sue posizioni anti-Islam, aveva lasciato l’Arabia Saudita per trovare rifugio in Europa a causa del suo ateismo. Attivo nel campo medico e con un permesso di soggiorno stabile a Bernburg, Al Abdulmohsen aveva fondato un forum per sostenere gli atei in fuga dai paesi musulmani, attirando così l’attenzione dei media internazionali.
Nonostante le iniziali supposizioni su una matrice jihadista dietro l’attacco, le indagini hanno svelato una personalità complessa con legami sospettati con l’estrema destra tedesca. Attraverso i suoi profili social, emerge un quadro di conflitti ideologici che lo opponevano sia alla cultura sia alla religione della sua terra natia. Al Abdulmohsen si era dichiarato contrario a quella che percepiva come un’eccessiva apertura della Germania alla cultura islamica, contribuendo con i suoi pensieri a un forum per atei desiderosi di abbandonare i paesi musulmani.
Le telecamere di videosorveglianza del mercatino hanno catturato le drammatiche immagini del momento dell’impatto, mostrando il veicolo procedere con una traiettoria zigzagante per diversi metri, cercando di investire quante più persone possibile. Questi inquietanti fotogrammi, seppur non divulgati pubblicamente, danno conto della devastazione e del panico che si sono diffusi tra le bancarelle, riportando alla memoria l’attacco di Berlino del 2016 alla Breitscheidplatz.
Le autorità locali, con in prima linea il presidente della regione Sassonia-Anhalt, Reiner Haseloff, hanno descritto l’evento come una sciagura per Magdeburgo e per l’intera Germania. Un clima di shock e timore aleggia ora su un’Europa che torna a fare i conti con le minacce terroristiche, mentre il dibattito sulla sicurezza e l’integrazione continua ad animare il panorama politico e sociale del continente.