la nostra nazione sta attraversando un periodo di dolore incommensurabile», ha annunciato in un discorso il primo ministro Benyamin Netanyahu. La restituzione dei corpi dei piccoli Ariel e Kfir Bibas, uccisi brutalmente a Gaza dai loro rapitori, ha scosso profondamente il popolo israeliano. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno categoricamente respinto le accuse del movimento islamista Hamas, che attribuiscono la morte dei minori ai bombardamenti israeliani. Le Idf hanno chiarito che i bambini sono stati vittime di un omicidio durante il mese di novembre del 2023.
Oltre al dramma vissuto dalla famiglia Bibas, l’Istituto nazionale di medicina legale in Israele ha confermato che Oded Lifshitz, un altro ostaggio, è stato ucciso più di un anno fa mentre era in prigionia. Questo episodio è stato nuovamente sottolineato dalla diffusione di un video da parte della Jihad Islamica Palestinese. Il video mostra il dissotterramento del corpo di Lifshitz, un chiaro messaggio provocatorio contro Israele.
Mentre la situazione nella regione continua a essere tesa, il governo israeliano ha ordinato un severo controllo dei trasporti pubblici e un’intensificazione delle operazioni antiterrorismo in Cisgiordania, in risposta a una serie di esplosioni nei pressi di Tel Aviv. Il primo ministro Netanyahu ha sottolineato l’importanza di adottare misure preventive per scongiurare ulteriori attacchi e ha incaricato lo Shin Bet e la polizia di intensificare le loro attività in questo senso.
La comunità internazionale è stata esortata a prendere atto delle atrocità commesse e a non riconoscere dignità statale ad un’entità governata da organizzazioni terroristiche come Hamas. Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha espresso su Facebook parole di solidarietà alla famiglia Bibas, sottolineando la brutalità di quanto accaduto e la necessità di combattere l’indifferenza verso il male.
In Israele, le manifestazioni in memoria delle vittime hanno raccolto migliaia di persone, unite nel dolore e nella richiesta di giustizia. Un momento di silenzio è stato osservato in segno di rispetto per i quattro ostaggi i cui corpi sono stati restituiti. La determinazione delle autorità israeliane nel garantire la sicurezza della nazione è chiara, così come la loro volontà di affrontare con forza le minacce terroristiche.
Infine, il ministro della Difesa Israel Katz ha promesso vendetta contro coloro che mettono in pericolo Israele, ribadendo l’impegno del governo a neutralizzare il pericolo posto da Hamas. Le parole del ministro riflettono un sentimento comune tra la popolazione israeliana, ancora sconvolta dai recenti eventi, ma ferma nella volontà di proteggere la propria gente e il proprio futuro.