I rapporti commerciali, giochi di potere e un potenziale coinvolgimento in un contingente di pace sono le tre ragioni che potrebbero convincere la Cina a collaborare con gli Stati Uniti e la Russia in un grande accordo trilaterale per porre fine alla guerra in Ucraina. Xi Jinping potrebbe unirsi a Donald Trump e Vladimir Putin in questo sforzo diplomatico, in seguito a un’accelerazione nei dialoghi tra Washington e Mosca. Fonti americane e cinesi hanno rivelato al Wall Street Journal che Pechino ha proposto alla Casa Bianca di facilitare un vertice tra Trump e Putin, accompagnato dall’invio di un contingente cinese per operazioni di peacekeeping dopo il cessate il fuoco.
Fin dall’inizio dell’invasione russa, nel febbraio 2022, la comunità internazionale ha esortato Xi Jinping a usare la sua influenza su Vladimir Putin per fermare il conflitto. Tuttavia, negli ultimi tre anni, la Cina ha sostenuto l’economia di guerra russa, espandendo gli scambi commerciali e fornendo equipaggiamento industriale a duplice uso. I due leader hanno mantenuto contatti regolari, con Xi che si appresta a visitare Mosca per celebrare gli ottant’anni dalla vittoria nella Seconda guerra mondiale.
Uno dei motivi che potrebbero spingere la Cina a unirsi all’iniziativa di pace è la questione commerciale. Trump ha riconosciuto l’importanza di un eventuale intervento cinese per i negoziati di cessate il fuoco, malgrado in campagna elettorale avesse minacciato dazi elevati sulle esportazioni cinesi, attualmente fissati al 10%. Un accordo diplomatico potrebbe ammorbidire l’approccio di Trump sui dazi, in cambio dell’influenza cinese sulla Russia.
Sul fronte geopolitico, la collaborazione di Trump con Putin potrebbe compromettere l’alleanza sino-russa, fondata sull’opposizione comune agli Stati Uniti. La Cina, quindi, potrebbe voler evitare di restare isolata da un eventuale avvicinamento tra Mosca e Washington. Per questo, Pechino potrebbe offrire i suoi buoni uffici per facilitare un vertice tra Trump e Putin, anche se nulla è stato ancora definito.
Infine, la partecipazione cinese a un contingente di pace rappresenterebbe un ulteriore gesto distensivo verso gli Stati Uniti. La Cina è già uno dei maggiori contribuenti ai contingenti ONU per il mantenimento della pace e potrebbe inoltre beneficiare economicamente dalla ricostruzione post-bellica in Ucraina. Tuttavia, l’Europa rischierebbe di rimanere esclusa da questi sviluppi, con Trump che ha suggerito un ruolo limitato per gli europei nella gestione della sicurezza ucraina e delle spese militari. Stimolare il dialogo con Washington permetterebbe a Pechino di ottenere vantaggi commerciali, mettendo in difficoltà l’Unione Europea sullo scacchiere internazionale.