Un drammatico scontro aereo tra un aereo regionale passeggeri e un elicottero dell’esercito statunitense si è verificato mercoledì sera nei pressi dell’aeroporto Ronald Reagan Washington National. L’incidente ha scatenato un’immediata e intensa operazione di soccorso nel fiume Potomac, teatro del disastro che sembra essere il più grave dell’aviazione nazionale delle ultime decadi.

L’aereo apparteneva alla flotta di American Airlines ed era in volo da Kansas a Washington, con 60 passeggeri a bordo e quattro membri dell’equipaggio. Parallelamente, l’elicottero militare coinvolto nello scontro era impegnato in un volo di addestramento con tre militari a bordo, come confermato da un ufficiale della difesa. Tuttavia, né la compagnia aerea né il comando militare hanno divulgato informazioni sui sopravvissuti nelle ore immediatamente successive all’incidente.

Lo schianto ha fatto precipitare entrambi i velivoli in acque profonde 8 piedi del Potomac, in un contesto di condizioni rigide con l’acqua a pochi gradi sopra lo zero, aggravando le già difficili operazioni di soccorso. Circa 300 persone tra soccorritori e volontari sono accorse sul posto, ma la mancanza di informazioni precise sulla sopravvivenza dei coinvolti ha mantenuto alto l’allarme.

Le autorità, tra cui il sindaco di Washington Muriel Bowser, il segretario dei Trasporti Sean Duffy e alcuni senatori del Kansas, hanno tenuto un briefing presso l’aeroporto. Nonostante il senatore Ted Cruz abbia accennato alla presenza di vittime, nessuna dichiarazione ufficiale ha confermato il numero esatto dei deceduti.

L’impatto tra il Bombardier CRJ700, operato da PSA Airlines per American Airlines, e l’elicottero Sikorsky H-60 dell’esercito è avvenuto intorno alle 21 ora locale, mentre il jet stava per atterrare. Da notare che l’incidente è avvenuto mentre la FAA (Federal Aviation Administration) attraversa una fase critica senza un amministratore permanente, con Sean Duffy appena confermato come nuovo segretario ai Trasporti dall’amministrazione Trump.

Questo episodio tragico avviene a fronte di preoccupazioni già esistenti sui riscontri di sicurezza dell’aviazione civile, perturbando ulteriormente il clima generale di fiducia verso le operazioni aeroportuali. In occasione di precedenti incidenti aerei sul suolo americano, come quello a San Francisco nel 2013 e l’altro nei pressi di Buffalo nel 2009, si è visto come la sicurezza degli aeroporti resti una questione di massima priorità da risolvere.

L’indagine sull’incidente viene condotta dalla NTSB (National Transportation Safety Board) con la collaborazione della FAA. A complicare il quadro, le continue operazioni nel complesso spazio aereo di Washington e le frequenti missioni di addestramento militare nella zona hanno già anteposto sfide significative per le operazioni di volo.

Questa calamità accresce ulteriormente la richiesta di investimenti in tecnologie di sicurezza nel settore aviazione. Infatti, Jason Ambrosi dell’Air Line Pilots Association ha enfatizzato l’importanza di continuare a migliorare la tecnologia a supporto della sicurezza dei voli. I recenti incidenti hanno già sollecitato l’adozione di misure preventive aggiuntive, comprese innovazioni tecnologiche capaci di evitare tragiche collisioni come quella occorsa a Washington.

L’attuale scenario, dove gli operatori emergono con la necessità di dirigere sforzi commisurati alla prevenzione di tali episodi, sottolinea l’importanza di un coordinamento sempre più efficiente tra le varie entità coinvolte nella gestione della sicurezza aerea.

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