Presso la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, POLITICO è presente per seguire gli sviluppi e raccogliere le opinioni di funzionari di alto livello, legislatori ed esperti, offrendo una copertura esclusiva delle conversazioni in corso. Al centro dell’attenzione vi è l’annuncio che alti funzionari dell’amministrazione Trump si preparano a volare in Arabia Saudita per avviare negoziati di pace tra russi e ucraini, come confermato da un legislatore repubblicano e da due funzionari americani informati del piano.

L’annuncio dei colloqui sauditi ha colto di sorpresa Kiev, secondo quanto riferito da un funzionario ucraino a POLITICO, e non ci sarebbero al momento piani per l’invio di una delegazione ucraina. Nei prossimi giorni il consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, il segretario di Stato, Marco Rubio, e l’inviato del Medio Oriente, Steve Witkoff, si uniranno per lavorare a una risoluzione pacifica del conflitto in corso. Tuttavia, Keith Kellogg, il rappresentante speciale di Trump per i colloqui Russia-Ucraina, non parteciperà, né è prevista la partecipazione di rappresentanti di altri principali paesi europei, il che potrebbe irritare gli alleati della NATO.

Questo incontro potrebbe rappresentare un momento cruciale nella ricerca di un processo di pace da parte di Trump, segnando il primo incontro significativo tra rappresentanti russi e ucraini dall’inizio del conflitto nel 2022. Durante un’intervista al POLITICO Pub, in occasione della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il legislatore repubblicano texano Mike McCaul ha confermato la presenza di Waltz e Witkoff al fianco di Rubio in Arabia Saudita per avviare colloqui tra le due parti. Due funzionari statunitensi, che hanno scelto l’anonimato per discutere questioni delicate, hanno confermato i piani esistenti senza, tuttavia, fornire ulteriori dettagli sulle modalità degli incontri.

A Monaco, leader europei hanno sottolineato l’importanza della partecipazione diretta dell’Ucraina in qualsiasi negoziato che coinvolga Trump e Putin. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che la pace sarà possibile solo se la sovranità dell’Ucraina sarà rispettata, negando ogni supporto a un accordo imposto. Anche McCaul ha insistito sulla necessità di avere gli ucraini al tavolo negoziale.

Alla conferenza, dominata da profondi timori degli europei riguardo all’impegno USA nell’alleanza transatlantica sotto l’amministrazione Trump, il vicepresidente JD Vance ha tenuto un intervento che ha sorpreso il pubblico, mettendo in risalto le incertezze europee. È stato ribadito che qualsiasi accordo di pace non dovrebbe offrire alla Russia un’occasione per riarmarsi e rilanciare un’aggressione futura.

Il segretario alla difesa Pete Hegseth, prima della conferenza, ha escluso l’ingresso dell’Ucraina nella NATO come parte dei negoziati di pace e ha negato il coinvolgimento di truppe americane o della clausola NATO per la difesa collettiva in eventuali futuri corpi di pace. Queste dichiarazioni hanno scatenato critiche, persino da un legislatore repubblicano di peso, e sono state parzialmente rettificate da Hegseth.

Sebbene molti in Europa siano preoccupati dall’esclusione dell’Ucraina e dell’Europa stessa da possibili negoziati di pace, alcuni interpretano questa situazione come un riflesso del diverso peso politico tra Washington e Bruxelles. Un diplomatico europeo ha osservato: “Se devi sottolineare la tua rilevanza, probabilmente significa che non lo sei”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha espresso scetticismo sull’onestà di Putin per veri negoziati di pace dopo tre anni di conflitto, rivelando una conversazione avuta con Trump in cui ha ribadito la sua sfiducia. In un contesto di tensione e reticenze alla collaborazione, funzionari dell’amministrazione Trump avrebbero suggerito a Zelenskyy di considerare la cessione di riserve di terre rare ucraine come parte di un accordo per continuare il sostegno militare degli USA. L’articolo è stato aggiornato con l’indicazione che un funzionario ucraino ha smentito piani di partecipazione ai colloqui in Arabia Saudita.

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