Nell’eccezionale cornice di Riad si è svolta una lunga e complessa riunione tra il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri della Russia, Sergei Lavrov. Questo incontro di quattro ore e mezza ha rappresentato un significativo punto di svolta nelle relazioni tra Mosca e Washington, culminando in un promettente avvicinamento tra le due grandi potenze. Sorprendentemente, non è stata contemplata la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, un’esclusione che ha suscitato la sua evidente frustrazione.

I risultati dei colloqui hanno prodotto quattro principi fondamentali, come spiegato da Rubio alla stampa. Tra questi spicca il ristabilimento delle piene funzionalità delle ambasciate nelle rispettive capitali, un passo simbolico verso la normalizzazione diplomatica. La creazione di un gruppo di alto profilo incaricato di negoziare una soluzione duratura e accettabile per il conflitto ucraino rappresenta un altro pilastro di questa nuova intesa. L’impegno per migliorare la cooperazione geopolitica ed economica tra USA e Russia, una volta che il conflitto cesserà, è stato un altro tema centrale. Infine, l’accordo prevede un coinvolgimento continuo delle personalità presenti all’incontro per garantire il successo del percorso intrapreso.

Nonostante le proposte, la presenza dell’Ucraina è stata un tema controverso, con il principe saudita Mohammed bin Salman che aveva espresso il desiderio di inclusione degli ucraini, ma il loro coinvolgimento è stato rifiutato sia dagli americani che dai russi. Questo ha portato Zelensky a rinviare una visita programmata in Arabia Saudita. Sul versante americano, il presidente Trump ha espresso una certa insoddisfazione per la reazione di Zelensky, affermando che l’Ucraina rappresenta da sempre un importante interesse per Putin, un concetto che aveva chiarito a quest’ultimo in passato.

Per la Russia, l’incontro rappresenta un grande successo diplomatico, come confermato da Lavrov. La fine dell’isolamento internazionale è considerata una priorità da Mosca, e un rapido ritorno alla normalità delle relazioni diplomatiche è uno dei primi passi verso questo obiettivo. Inoltre, la cessazione delle sanzioni economiche è un tema di grande rilevanza per il governo russo.

Secondo Bloomberg, il fondo sovrano russo, rappresentato da Kirill Dmitriev, ha fatto sapere che le compagnie americane hanno subito perdite per 300 miliardi di dollari a causa del loro ritiro dal mercato russo, aprendo possibilità di cooperazione economica, specialmente nel settore energetico.

Un altro aspetto interessante della riunione è la voce riportata dalla Fox News riguardo a un presunto piano russo per l’Ucraina, smentito subito da Lavrov. Tale piano prevederebbe un cessate il fuoco seguito da elezioni in Ucraina e, infine, un accordo di pace. Tuttavia, i dettagli e le condizioni di questo presunto piano restano vaghi e senza conferme ufficiali.

Il consigliere americano Waltz ha sottolineato che sarà cruciale discutere le questioni territoriali e le garanzie di sicurezza, auspicando che i principali paesi europei contribuiscano in maniera significativa alla sicurezza dell’Ucraina. Tuttavia, Lavrov ha respinto l’idea di truppe della NATO dispiegate sul territorio ucraino, considerate inaccettabili dalla Russia.

Infine, Rubio ha evidenziato che, sebbene l’Unione europea abbia imposto sanzioni economiche alla Russia, a suo avviso sarà inevitabile che anche gli europei dovranno sedersi al tavolo dei negoziati, poiché sarà fondamentale raggiungere compromessi per garantire una pace durevole. Proprio a questo scopo, Rubio ha contattato diversi leader europei dopo l’importante incontro di Riad.

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