Gli scienziati impegnati nella ricerca di nuove soluzioni antibiotiche si trovano di fronte a un ostacolo significativo: l’insensibilità del mercato e la mancanza di supporto istituzionale li costringono a rinunciare a promettenti terapie. Le aziende biotecnologiche, spesso di piccole dimensioni, cercano di far fronte alla crescente minaccia di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici con innovazioni che non riescono a vedere la luce, a causa del disinteresse degli investitori e dell’inerzia dei governi. Questo scenario porta molte start-up verso il fallimento e mina il flusso di nuovi candidati antibiotici, creando un circolo vizioso che ostacola il progresso scientifico nel settore.
L’umanità è in urgente bisogno di antibiotici efficaci e innovativi. Con l’aumento della resistenza batterica, ogni anno nell’Unione Europea e nell’Area Economica Europea si perdono un milione di anni di vita e i costi per i sistemi sanitari si aggirano intorno a 1,1 miliardi di euro. Uno degli esempi di questa lotta è rappresentato da Madam Therapeutics, fondata nel 2011 da Remko van Leeuwen, un medico che ha dedicato la sua carriera alle malattie infettive. L’azienda si proponeva di sviluppare un nuovo tipo di antibiotico per affrontare i batteri Pseudomonas resistenti ai farmaci, un problema particolarmente critico già dal 2011, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità li ha inseriti tra i patogeni a più alta priorità.
Nonostante la solida base scientifica e le pubblicazioni su riviste specializzate, Madam Therapeutics non è riuscita ad assicurarsi i finanziamenti necessari per portare avanti i trial clinici. Van Leeuwen, deluso da ripetuti rifiuti da parte degli investitori, ha compreso che non si trattava di una questione di competenza personale, ma della mancanza di attrattiva commerciale dell’industria antibiotica. Questo settore offre infatti bassi rendimenti economici e prevede un utilizzo prudente delle terapie per prevenire ulteriori resistenze, scoraggiando ulteriormente gli investimenti.
La necessità di nuove terapie è pressante, poiché la resistenza antimicrobica continua ad aumentare a livello globale, minacciando di vanificare i progressi medici raggiunti in altri ambiti, come i trattamenti oncologici. Yukiko Nakatani dell’OMS sottolinea la gravità della situazione, lamentando il ritardo nello sviluppo di nuovi farmaci che possano contrastare i batteri più aggressivi e letali. Nel frattempo, sono le piccole aziende, in assenza dei grandi gruppi farmaceutici che hanno abbandonato questo campo, a farsi carico della ricerca e dello sviluppo di antibiotici.
Madam Therapeutics non è un caso isolato. Simili destini toccano altre aziende nel settore, come è accaduto a Nosopharm nel 2024. L’ex CEO, Philippe Villain-Guillot, ha raccontato la sua frustrante esperienza, cercando invano investitori capaci di appoggiare il loro progetto di nuovi antibiotici per patogeni farmaco-resistenti. La mancanza di risorse finanziarie ha ostacolato il processo fino al punto di bloccarlo del tutto, nonostante il completamento del lavoro preclinico.
Le difficoltà del mercato degli antibiotici sottolineano l’importanza di un intervento coordinato e deciso da parte dei governi e delle istituzioni per evitare che la ricerca si areni e per poter garantire sostegno finanziario e incentivi a chi investe in questo indispensabile campo della salute pubblica.