La Conferenza sulla Sicurezza di Monaco ha visto le reazioni di sorpresa e confusione da parte delle autorità ucraine in merito alla notizia della partecipazione di alti funzionari dell’amministrazione Trump a colloqui di pace con la Russia in Arabia Saudita. Secondo quanto riportato da POLITICO, gli ucraini avrebbero ricevuto un invito a partecipare al summit, ma le dichiarazioni ufficiali suggeriscono diversamente. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy, ha espresso perplessità sul margine della conferenza, affermando di non essere a conoscenza di un incontro in Arabia Saudita e definendo non seri, i dialoghi che escludono l’Ucraina.
Un altro alto ufficiale ucraino ha condiviso lo stesso sentimento di smarrimento e incredulità riguardo alle aspettative degli esiti di tali negoziati, da cui l’Ucraina sembra essere stata esclusa. A Kiev, Mykhailo Podolyak, un consigliere vicino a Zelenskyy, ha mostrato scetticismo, dicendo che non vi è niente in discussione di significativo e accusando la Russia di non essere pronta al negoziato.
La sorpresa e l’incredulità non coinvolgono solo Kiev, ma anche molti sostenitori dell’Ucraina a Washington, che vedono il rischio di negoziati che potrebbero sfavorire Kiev e i suoi alleati. Alcuni funzionari americani, infatti, si sono disseminati in Europa, sollevando interrogativi sulla coerenza e chiarezza delle intenzioni di Washington.
Le preoccupazioni in Europa sono palpabili, temendo che il presidente Trump possa orchestrare un accordo alle spalle degli europei. L’invio di un team di sicurezza nazionale di alto livello nei colloqui con Mosca ha innescato timori che gli Stati Uniti possano bypassare i partner europei.
Partecipanti alla conferenza, come il legislatore ucraino Oleksiy Goncharenko, sottolineano il disorientamento generale riguardo alla direzione politica presa dagli Stati Uniti. Il vice presidente JD Vance e altri membri rilevanti dell’amministrazione, come Keith Kellogg, non hanno dato chiarezza su come evolveranno i negoziati.
Le reazioni variano tra chi critica aspramente l’approccio dell’amministrazione Trump e chi invece invita a sospendere il giudizio fino a quando non emergeranno i risultati delle trattative. La sorte dell’Ucraina e la stabilizzazione del contesto europeo sono viste come elementi fondamentali da molti leader europei, come il presidente finlandese Alexander Stubb, che invita l’Europa a rafforzare la propria posizione.
Alcune figure politiche rilevanti, comprese quelle negli Stati Uniti, vedono l’eventuale dialogo diretto tra Trump e Putin come una necessità pragmatica, purché il risultato finale sia favorevole alla pace e alla sicurezza europea. La Casa Bianca, intanto, non ha ancora fornito comunicazioni ufficiali riguardanti i dettagli e le intenzioni degli incontri previsti.