A Parigi, Jordan Bardella, leader del partito di estrema destra National Rally, ha chiaramente indicato che il suo partito non sosterrà la caduta del governo guidato dal primo ministro François Bayrou, nonostante quest’ultimo debba affrontare voti di sfiducia nei giorni successivi. Questa situazione si sviluppa nell’ambito dell’articolo 49.3 della Costituzione francese. Tale articolo permette al governo di far approvare leggi senza passare per un vero voto parlamentare, offrendo però ai legislatori l’opportunità di avanzare mozioni di sfiducia.
In questa settimana decisiva, Bayrou intende giocare il suo destino politico per ben quattro volte utilizzando l’articolo suddetto. Già in due occasioni ha adottato questo strumento per approvare parti del bilancio previsto per il 2025, mentre mercoledì è atteso il voto sulla prima mozione di sfiducia.
Durante un’intervista con la radio Europe 1, Bardella ha annunciato che il National Rally rivelerà la sua decisione finale il giorno del voto. Tuttavia, ha lasciato intendere che non sosterranno il crollo del bilancio di Bayrou, una mossa motivata dalla volontà di evitare un quadro di incertezza. Nonostante ciò, Bardella non ha risparmiato critiche ai piani di spesa dell’esecutivo, che prevedono incrementi fiscali pari a 53 miliardi di euro e tagli volti a ridurre il peso del deficit pubblico francese. “Questo bilancio è profondamente sbagliato,” ha dichiarato il giovane politico.
Il partito di Bardella si trova di fronte a un dilemma strategico. Sebbene la maggioranza dei suoi sostenitori vorrebbe vedere Bayrou rimosso, come emerso da un sondaggio condotto il 31 gennaio da Harris Interactive, l’elettorato di centro-destra – che il National Rally sta cercando di attrarre – si oppone fermamente a questa eventualità. Bardella ha definito la sfiducia “un’arma nucleare” politica, pur ricordando che il suo partito ha già votato a favore di una mozione simile lo scorso dicembre per detronizzare Michel Barnier, predecessore di Bayrou. Tuttavia, sostiene che questa volta il rischio di destabilizzare il governo sarebbe più grave.
Se le posizioni rimarranno invariate, il governo di Bayrou potrebbe riuscire a superare questa settimana cruciale. Di recente, il Partito Socialista ha espresso il proprio rifiuto di votare a favore della sfiducia associata al bilancio, sebbene non abbia lesinato attacchi a Bayrou per non aver difeso i “valori repubblicani” a seguito delle sue affermazioni sugli immigrati in Francia.
Nonostante sia improbabile che il National Rally appoggi una mozione che censuri la retorica anti-immigrazione del primo ministro, il movimento di Bardella non esclude a priori tale possibilità. Un analista vicino alla leadership del partito ha affermato che il National Rally potrebbe sostenere una mozione di sfiducia, anche se in disaccordo con il suo impianto. I socialisti, nel frattempo, non sembrano temere che la loro iniziativa possa portare alla caduta del governo, come dichiarato dal capo del Partito Socialista Olivier Faure, il quale ha sottolineato che la possibilità di un bilancio approvato comunque renderebbe tale eventualità accettabile.