Durante l’incontro del Consiglio europeo, che si è concluso giovedì scorso, i giornalisti presenti hanno avuto l’opportunità di assistere a un inaspettato interludio comico, offerto dal nuovo Primo Ministro del Belgio, Bart De Wever. Questa rappresenta una piacevole sorpresa per Bruxelles, dove normalmente i vertici tra i leader sono caratterizzati da un’atmosfera piuttosto seria e tesa, anche in assenza di problematiche come le minacce militari della Russia o le guerre commerciali.

Bart De Wever, il primo nazionalista fiammingo a guidare il paese, ha un governo che ha delineato un programma politico incentrato su forti tagli di spesa e un rigido controllo dell’immigrazione. Sebbene le sue passate dichiarazioni, poco lusinghiere nei confronti dei valloni, lo rendano una figura poco amata nelle aree francofone della Vallonia, nelle Fiandre di lingua olandese è famoso pure per il suo sarcasmo.

Durante i colloqui con gli altri capi dell’Unione Europea, De Wever ha affermato di aver usato a suo vantaggio il suo celebre umorismo, anche se di stampo nero. Lo ha confermato anche nella conferenza stampa al termine del vertice, dove ha deliziato i giornalisti con giochi di parole e battute sagaci. Una delle sue frasi più memorabili è stata: “C’è una porta di fuga?” come reazione a una domanda sui beni russi congelati, la maggior parte dei quali si trovano in Belgio. De Wever ha raccontato di essere stato sollevato che tale tema non fosse emerso durante il summit, ma solo nella conferenza stampa.

Tra le sue battute, quando un giornalista gli ha chiesto un aggiornamento, ha risposto: “Oggi ero molto felice, fino a quando ti ho incontrato,” per poi aggiungere con ironia: “Non sono Trump, in realtà sono molto gentile.”

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