Lunedì, i leader dell’Unione Europea si troveranno a Bruxelles per affrontare un vertice cruciale sul futuro della difesa continentale. Al centro del dibattito c’è la questione su come debbano essere spesi i fondi dell’UE per i sistemi militari, con la Francia fermamente decisa a sostenere che tali risorse debbano essere destinate a progetti concepiti e realizzati interamente in Europa. Tuttavia, questa posizione non trova larghe sponde tra gli altri Stati membri. Molti di loro, tra cui Germania, Polonia, Paesi Bassi e le nazioni baltiche, temono che escludere i fornitori di armi americani dai finanziamenti europei possa irritare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, un rischio che preferirebbero evitare.

Il vertice sarà un’opportunità per discutere della politica di difesa comune in risposta all’incremento delle minacce provenienti dalla Russia. I temi in agenda includeranno la finanza e la produzione di armamenti, mentre la Commissione europea cerca indicazioni per sviluppare una strategia di lungo termine in questo ambito. Un obiettivo chiave sarà quello di identificare un terreno comune per lo sviluppo cooperato di equipaggiamenti militari finanziati con risorse comunitarie. Un ruolo predominante sarà quello di Washington e delle industrie americane, un fattore che alcuni paesi, specialmente quelli prossimi alla Russia come la Polonia e le repubbliche baltiche, ritengono cruciale, favorendo l’acquisto di armamenti già pronti e la produzione sotto licenza di attrezzature straniere.

Il presidente americano, nonostante la sua assenza fisica, sarà una figura di rilievante importanza nel contesto di queste decisioni. L’interesse a mantenere buone relazioni con gli Stati Uniti spinge alcuni paesi a suggerire che l’Europa dovrebbe considerare l’acquisto di beni, compresi armamenti, da Washington. Questa visione è condivisa anche dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Tuttavia, un ufficiale militare francese, nel rispetto dell’anonimato, ha espresso preoccupazione riguardo all’isolamento della Francia in questo contesto, sottolineando che altri paesi potrebbero dimostrarsi più pragmatici.

Nel background di queste discussioni c’è il Programma Industriale europeo per la Difesa, che, seppur limitato nei fondi, rappresenta un passo preliminare verso un potenziale ampliamento significativo delle spese di difesa dell’UE. Un memorandum presentato da Polonia e paesi baltici prima del vertice propone un investimento di almeno 100 miliardi di euro per il settore della difesa entro il 2027, incluso l’acquisto di armi da alleati NATO non appartenenti all’UE. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha suggerito che l’UE dovrebbe considerare un incremento della spesa fino a 500 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.

Attualmente, gli Stati Uniti vantano una posizione dominante nel settore militare europeo, con una larga fetta degli ordini di difesa dell’UE indirizzati verso aziende americane e altri fornitori esterni alla zona euro. La Francia guida la contestazione di questo trend, auspicando un cambiamento che possa vedere un maggiore coinvolgimento dei produttori interni europei, una posizione che ha ottenuto l’appoggio della Grecia.

Alcune nazioni europee, invece, vedono di buon occhio la possibilità di preservare la cooperazione con gli Stati Uniti, garantendo che la NATO mantenga la sua prominenza anche sotto pressioni esterne, specialmente durante un possibile secondo mandato di Trump. Un funzionario del governo francese ha negato qualsiasi potenziale rottura all’interno dell’UE, insistendo sul fatto che esiste un ampio consenso riguardo alla necessità di sviluppare capacità comuni intraeuropee, ad esempio nei settori dei missili e dei droni, per raggiungere una vera autonomia strategica.

Durante il vertice, il Segretario generale della NATO Mark Rutte parteciperà a un incontro conviviale, sottolineando ulteriormente l’importanza di mantenere una comunicazione e collaborazione costante tra i paesi europei e l’alleanza atlantica in questi momenti decisivi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *