Nei giorni precedenti alle elezioni in Germania, una massiccia ondata di disinformazione è partita da bot russi operanti su una nota piattaforma di social media, come rivelato da un report governativo consultato da POLITICO. Nel cuore di questo tentativo di influenzare l’opinione pubblica tedesca è attiva un’operazione denominata Doppelgänger, sponsorizzata dal Cremlino, secondo quanto riferito dall’Ufficio Tedesco degli Affari Esteri.
La campagna sfrutta una rete di siti di fake news, account elettronici dormienti e contenuti prodotti mediante intelligenza artificiale, con l’obiettivo di diffondere false narrazioni e minare la fiducia nelle istituzioni occidentali. Sia le agenzie di intelligence europee che quelle statunitensi hanno precedentemente tenuto sotto controllo le tattiche ben orchestrate di Doppelgänger, che in passato hanno cercato di sottrarre sostegno all’Ucraina nel conflitto con la Russia e di amplificare messaggi favorevoli al Cremlino. Di recente, l’attenzione di questa operazione si è spostata sulle imminenti elezioni tedesche.
Le autorità tedesche hanno individuato oltre un centinaio di siti di pseudo-notizie che da mesi accumulano contenuti in sordina, secondo fonti ufficiali. Queste piattaforme, simili tra loro e ricche di articoli generici spesso generati tramite intelligenza artificiale, sono strutturate per inserire improvvisamente una storia falsa al momento opportuno, diffondendola rapidamente tramite social media e influencer. Il sospetto è che questi siti fossero stati predisposti per essere attivati in vista delle elezioni al Bundestag.
Questi siti, che imitano i media legittimi, restano inerti fino a quando emerge un’opportunità politicamente sensibile, come un’elezione, per poi iniziare a diffondere storie false che si propagano celermente attraverso reti sociali ben orchestrate. In passato, le autorità europee hanno già attribuito a Mosca diverse ingerenze elettorali. Ad esempio, le elezioni presidenziali romene sono state annullate a causa di aggressivi attacchi ibridi presumibilmente orchestrati dalla Russia.
La questione risulta particolarmente delicata alle elezioni tedesche, dove il partito di estrema destra filo-russo, Alternative für Deutschland, sostenuto da Elon Musk, si posiziona secondo nei sondaggi d’opinione. I siti di Doppelgänger hanno precedentemente clonato testate come Der Spiegel, alterando leggermente i nomi di dominio per ingannare i lettori ignari.
L’aumento dell’attività di disinformazione è particolarmente evidente sulla piattaforma di Elon Musk, un tempo conosciuta come Twitter. Il report evidenziato da POLITICO mostra un picco nei post da parte di account fantasma, con un massiccio incremento a oltre 3.000 post in un solo giorno verso la fine di gennaio. Fino al mese di dicembre, l’attività era rimasta moderata, raramente superando i 50 post al giorno, fino a quando a gennaio non è aumentata la frequenza di post coordinati di disinformazione. Questo approccio di “sovraccarico”, che consiste nello inondare i social media di post per creare un’apparente viralità, è tipico delle campagne di disinformazione russe.
Il contenuto dei post segue schemi ben definiti. Molti attacchi sono rivolti al supporto tedesco all’Ucraina, insinuando che Berlino ponga Kyiv sopra i propri cittadini. Un episodio descritto nel rapporto includeva un inesistente scandalo di corruzione attribuito al Ministro dell’Economia tedesco e a un misterioso “Ministro della Cultura ucraino”. Questa storia fittizia è stata inizialmente pubblicata su un sito dormiente e in poche ore amplificata da account coordinati su X.
Per contrastare tali interferenze, Berlino sta intensificando l’azione contro la disinformazione, collaborando con partner internazionali e valutando sanzioni e pubbliche attribuzioni delle reti responsabili. Il Ministero degli Esteri in Germania sta lavorando a un significativo “cambio culturale”, aumentando la consapevolezza delle minacce cibernetiche. Gli ambasciatori tedeschi stanno adottando un ruolo più attivo nei paesi di servizio, assicurandosi la credibilità necesasria per contrastare e correggere rapidamente la disinformazione quando si verifica.