Documenti segreti recentemente scoperti e analizzati dal Financial Times rivelano piani militari russi risalenti al 2013/2014, che indicano 160 potenziali bersagli militari e civili in caso di un conflitto con Giappone e Corea del Sud, due dei più significativi alleati degli Stati Uniti nell’Estremo Oriente. Con oltre 52.800 soldati americani di stanza in Giappone e circa 23.700 in Corea del Sud, le tensioni nell’area sono elevate.
I bersagli previsti dai documenti includono 82 infrastrutture militari come basi, stazioni radar e centri di comando. Particolare attenzione è rivolta alla possibile neutralizzazione della base radar giapponese a Okushiri, un’isola al largo di Hokkaido. Nei file sono inseriti anche molti obiettivi civili, tra cui ponti, tunnel, siti industriali come raffinerie e l’impianto siderurgico di Pohang in Corea del Sud. Centrali elettriche e nucleari, come quella di Tokai in Giappone, entrano anch’esse nell’elenco.
Questi piani, originariamente destinati agli ufficiali d’addestramento presso l’accademia militare di Mosca, delineano l’uso di missili Kh-101 subsonici e non atomici per l’attacco. Tuttavia, l’efficacia di questi missili si è rivelata inferiore alle aspettative durante i primi conflitti seguendo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. Oggi, le forze armate russe hanno a disposizione nuovi missili balistici intercontinentali RS-26 Rubezh e 9M729 Oreshnik, capaci di viaggiare a velocità straordinarie e di lanciare testate nucleari multiple.
L’intervento della Corea del Nord, con l’invio di circa 12.000 soldati per sostenere la Russia a Kursk, ha ampliato ulteriormente il conflitto ucraino verso l’Asia. Questo sviluppo si verifica mentre l’esercito ucraino continua ad avanzare, riconquistando territori strategici.