Nel mese di novembre, nella provincia sud-occidentale della Repubblica Democratica del Congo, una malattia sconosciuta è stata responsabile della morte di 143 persone. Gli individui colpiti presentavano sintomi simili all’influenza, tra cui febbre alta e intensi mal di testa. In risposta all’epidemia, le autorità hanno creato un cordone sanitario per limitare i movimenti della popolazione e richiesto agli abitanti di indossare mascherine protettive.

Remy Saki, vicegovernatore della provincia di Kwango, e Apollinaire Yumba, ministro provinciale della salute, hanno riferito che una squadra medica è stata inviata nella zona sanitaria di Panzi per raccogliere campioni e condurre analisi diagnostiche del misterioso morbo. Oltre ai classici sintomi influenzali, come febbre, mal di testa, raffreddore e tosse, chi ne è affetto manifesta anche una grave anemia, caratterizzata da un calo insolito del livello di emoglobina nel sangue. La presenza sul campo di specialisti dell’OMS è un ulteriore segnale della gravità della situazione.

L’epidemia pare abbia avuto inizio alla fine di ottobre; infatti, già il 24 ottobre erano stati registrati 79 decessi su un totale di 376 individui infetti, con un’alta incidenza tra gli adolescenti. Cephorien Manzanza, leader della società civile, ha sottolineato alle agenzie di stampa internazionali quanto la situazione sia allarmante, dato che il numero di contagiati continua a crescere. Ha inoltre evidenziato le difficoltà legate alla fornitura di medicinali in una regione sanitaria di carattere rurale come Panzi, dove molti malati muoiono nelle loro abitazioni a causa della carenza di cure.

Un portavoce dell’OMS ha comunicato che l’agenzia delle Nazioni Unite è stata informata della malattia la settimana scorsa e che collabora strettamente con il ministero della sanità pubblica del Congo per approfondire le indagini. Un epidemiologo locale ha segnalato che le donne e i bambini sono stati particolarmente colpiti dalla malattia. Alla popolazione è stato raccomandato di evitare il contatto con i cadaveri.

Negli ultimi tre decenni sono emerse oltre 30 nuove malattie infettive nel mondo, mentre in Africa si registrano annualmente circa 100 eventi critici di salute pubblica. Questo caso, quindi, si inserisce in un contesto più ampio di vigilanza sanitaria globale.

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