Un gruppo di nazioni europee sta sviluppando una nuova strategia per attrarre ricercatori dagli Stati Uniti, in risposta ai tagli effettuati dal governo americano nel settore dell’istruzione e della ricerca. Dodici governi hanno manifestato la necessità per l’Unione Europea di diventare maggiormente attraente, al fine di accogliere talenti internazionali che potrebbero subire interferenze nella loro attività di ricerca e subire pesanti riduzioni dei finanziamenti. Queste dichiarazioni sono contenute in una lettera indirizzata alla Commissaria europea all’Innovazione, Ekaterina Zaharieva, visionata da POLITICO.
La missiva, che non porta data specifica, annovera le firme di rappresentanti di Francia, Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Spagna, Slovenia, Germania, Grecia, Bulgaria e Romania. Philippe Baptiste, Ministro della Ricerca francese, ha sottolineato la necessità impellente di organizzarsi per accogliere quei talenti che desiderano o sono costretti a lasciare gli Stati Uniti. Risulta interessante notare che gli Stati Uniti non vengono citati esplicitamente nella lettera, ma i riferimenti sono piuttosto chiari. Si legge infatti un avvertimento sul fatto che la libertà scientifica può essere minacciata a livello globale e in qualsiasi momento.
Sin dall’insediamento di Donald Trump a gennaio, il panorama della ricerca e dell’istruzione negli Stati Uniti ha subito drastici tagli. Alcune iniziative governative hanno portato alla riduzione di circa metà del personale del Dipartimento dell’Istruzione e molti atenei, come la Johns Hopkins University, sono stati costretti a licenziamenti a causa della diminuzione dei fondi governativi.
La lettera presentava diverse proposte per attirare nuovi ricercatori, tra cui l’introduzione di finanziamenti specifici, la creazione di un quadro normativo per l’immigrazione, e il rafforzamento delle partnership con altri paesi avanzati nel settore scientifico. I firmatari hanno richiesto alla Commissione Europea di organizzare un incontro tra i ministri della ricerca dell’UE nelle prossime settimane per ideare un piano dettagliato.
In queste settimane, un certo numero di università europee ha avviato iniziative per attrarre studiosi basati negli Stati Uniti. Ad esempio, la Vrije Universiteit Brussel (VUB) ha aperto dodici posizioni per ricercatori internazionali, ponendo particolare attenzione agli studiosi americani. L’Università di Aix-Marseille in Francia ha invece dato il via a un programma definito “spazio sicuro per la scienza”, offrendo un contesto accogliente per scienziati che potrebbero sentirsi ostacolati o minacciati nel loro lavoro negli Stati Uniti.