di soldati restituiti è stato comunicato dalle autorità ucraine, che hanno anche evidenziato come questo repatriamento rappresenti uno dei più significativi dall’inizio del conflitto. Lo scambio di prigionieri e il ritorno delle salme rimangono alcuni dei pochi ambiti di collaborazione tra Mosca e Kiev dopo l’invasione del Paese da parte della Russia nel febbraio 2022.

Durante la conferenza sulla sicurezza di Monaco, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il vicepresidente americano J.D. Vance, descrivendo il colloquio come “costruttivo” e confidando che non si tratterà dell’ultimo incontro tra i due. Vance ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti per una pace duratura in Ucraina, mentre Zelensky ha chiesto garanzie di sicurezza agli alleati occidentali.

Nel contesto della conferenza, il rappresentante dell’Unione Europea Kaja Kallas ha sollecitato i Paesi membri a dichiarare la loro disponibilità ad inviare truppe a sostegno di Kiev, sottolineando la necessità di un impegno concreto da parte dell’UE per garantire la sicurezza dell’Ucraina.

Intanto, il leader ucraino ha espresso il desiderio che l’ex presidente americano Donald Trump si schieri apertamente dalla parte dell’Ucraina, sostenendo che solo così Putin potrebbe essere spinto a concludere la guerra. Zelensky ha inoltre ribadito che non accetterà decisioni prese sull’Ucraina senza il coinvolgimento del proprio Paese.

Dalla Russia, il Cremlino ha iniziato a formare una squadra di negoziatori di alto livello, anticipando le trattative annunciate da Trump per porre fine alla guerra. La delegazione russa includerà esperti diplomatici come Yuri Ushakov e Serghei Naryshkin, i cui ruoli saranno fondamentali nei colloqui di pace.

Il vicepresidente statunitense Vance, durante il suo intervento a Monaco, ha espresso preoccupazione per l’apparente allontanamento dell’Europa dai valori condivisi con gli Stati Uniti, sottolineando che la vera minaccia per l’Europa risiede nei cambiamenti interni piuttosto che in attori esterni come la Russia o la Cina.

Nel frattempo, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche ha rilevato l’uso di agenti tossici in Ucraina, senza tuttavia identificare gli autori di tali atti. Questo sviluppo potrebbe complicare ulteriormente le relazioni internazionali nel già teso scenario del conflitto ucraino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *