A Cesson-Sévigné, in Francia, il Presidente Emmanuel Macron ha manifestato l’intenzione di aumentare l’attuale spesa militare, soprattutto se gli Stati Uniti, guidati da Donald Trump, decidessero di ridurre la loro presenza militare in Europa. Questo segnale arriva per la prima volta da Parigi, in un contesto in cui altri Stati europei stanno già considerando un incremento della spesa difensiva oltre il 2% del PIL, obiettivo minimo fissato dalla NATO dal 2014.

Durante il discorso di Capodanno rivolto alle forze armate, Macron ha sottolineato che la Francia già supera il suddetto target, spendendo il 2,06% del PIL per la difesa nel 2024. Tuttavia, ha posto interrogativi sulla sufficienza di tale investimento per garantire sicurezza e innovazione in un contesto di confronto internazionale. Macron ha evocato scenari in cui l’Europa potrebbe trovarsi senza il supporto militare americano, esternando la necessità di prepararsi adeguatamente.

A tal proposito, il Presidente ha evidenziato l’importanza di rafforzare l’industria della difesa europea. Egli ha ribadito che ogni incremento della spesa dovrebbe prioritariamente supportare le imprese continentali, non quelle americane, promuovendo così la costruzione di un complesso militare-industriale europeo coeso. Investire e semplificare il settore, creando campioni continentali in grado di operare su scala globale, è la strategia suggerita da Macron per mantenere competitività sullo scenario internazionale.

Nonostante la sfida, Macron ha sottolineato che l’obiettivo non è sempre essere i leader, ma assicurarsi che le imprese europee possano competere efficacemente a livello globale. Tale visione include anche lo sviluppo coordinato di sistemi di difesa aerea e programmi missilistici, considerati fondamentali per una maggiore coesione e capacità difensiva.

Inefficienze strutturali nel panorama produttivo europeo sono state criticate da Macron, evidenziando la frammentazione dei produttori di armamenti rispetto agli Stati Uniti. In tale contesto, l’approvazione di una nuova joint venture tra la tedesca Rheinmetall e l’italiana Leonardo dimostra un passo verso la consolidazione dell’industria militare europea, mirando a una maggiore collaborazione nello sviluppo di veicoli corazzati.

La potenziale elevazione della soglia di spesa al 3% del PIL, come ipotizzato dal segretario generale Mark Rutte in un prossimo vertice della NATO, evidenzia l’importanza di un sostegno unanime tra gli alleati, Francia inclusa. Questo scenario riflette una necessità crescente di dimostrare impegno nella difesa collettiva, soprattutto alla luce delle richieste di Trump di incrementare la spesa al 5% del PIL, supportata da Paesi come Polonia e Lituania, prossimi al confine russo.

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