Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha confermato il rilascio di tre ostaggi da parte del movimento Hamas, mentre lo stesso giorno Israele ha liberato 183 detenuti palestinesi. Secondo quanto spiegato dal CICR, i detenuti liberati sono stati trasferiti in sicurezza nella Striscia di Gaza e a Khan Yunis. Con questa liberazione si conclude la quarta fase di un’operazione che nelle ultime due settimane ha favorito il ritorno di 18 ostaggi, tra cui 13 israeliani e cinque cittadini thailandesi, e 583 detenuti palestinesi.

Sebbene il CICR non abbia partecipato ai negoziati per il cessate il fuoco, ha agito come intermediario umanitario per garantire che i trasferimenti avvenissero in modo sicuro e dignitoso, offrendo immediatamente la propria disponibilità per ulteriori operazioni. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto favorevolmente la liberazione di Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel, dichiarando che continueranno gli sforzi per riportare a casa tutti i prigionieri rimasti a Gaza.

Haitham Khuwajari, un comandante di Hamas ritenuto ucciso in un attacco aereo dalle forze israeliane nel dicembre 2023, è riapparso in pubblico partecipando alla cerimonia di rilascio di Siegel, come confermato da al-Jazeera e dallo stesso esercito israeliano (IDF). I palestinesi liberati in seguito allo scambio sono stati accolti con calore a Ramallah, mentre un bus con detenuti ha lasciato la prigione israeliana di Ofer diretto verso Gaza e la Cisgiordania.

Ofer Calderon è stato accolto presso lo Sheba Medical Center, dove ha potuto incontrare i familiari e ricevere cure mediche. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha definito il rilascio di Bibas, Siegel e Calderon un “raggio di luce”, sottolineando il valore di speranza che rappresenta la loro ritrovata libertà.

Keith Siegel è stato consegnato alla Croce Rossa, presente sul posto per facilitare il rilascio. Sul fronte del valico di Rafah, è stata programmata l’evacuazione di bambini malati e feriti insieme ai loro accompagnatori, con una missione civile dell’Unione Europea impegnata nei preparativi per la riapertura del valico.

Nel frattempo, si apprende che Yarden Bibas ha finalmente riabbracciato il padre e la sorella dopo 484 giorni di prigionia. Tuttavia, la speranza di un ritorno completo della famiglia è ancora appesa a un filo, poiché della moglie e dei figli di Bibas non vi è ancora alcuna certezza riguardo il loro destino. In un contesto di divisioni internazionali e di continue tensioni, l’amministrazione statunitense sta considerando l’invio di armi a Israele, nonostante le preoccupazioni espresse dai parlamentari statunitensi sul loro possibile utilizzo.

Israeliani e palestinesi continuano dunque a trovarsi al centro di un palcoscenico internazionale complesso e turbolento, dove le luci di speranza che si accendono con il dialogo e gli scambi umanitari contrastano con le ombre delle tensioni mai del tutto sopite.

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