Secondo le affermazioni di Hamas, l’intervento militare di Israele nella Striscia di Gaza sarebbe stato un fallimento nel raggiungere i propri obiettivi, limitandosi, invece, alla perpetrazione di crimini di guerra che vengono considerati una vergogna per l’umanità. Questa affermazione è stata riportata dalla rete satellitare Al-Jazeera. Dopo 15 mesi di conflitto, a partire dall’attacco avvenuto il 7 ottobre 2023 in Israele e dalla successiva reazione militare, Hamas sostiene che il popolo palestinese sia ora più vicino alla fine dell’occupazione e verso la liberazione e il ritorno. Il gruppo ribadisce che i sacrifici compiuti dagli abitanti della Striscia non saranno stati vani o dimenticati, dichiarando di aver forzato Israele a interrompere l’aggressione contro la popolazione palestinese.
Parallelamente, l’Hostage and Missing Families Forum preme sul governo per avviare tempestivamente negoziati per la continuazione dell’accordo di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi, prima della scadenza del sedicesimo giorno previsto nella prima fase dell’intesa. La preoccupazione delle famiglie è che il ritorno a casa degli ostaggi possa subire ritardi. Oggi, per giunta, ricorre il secondo compleanno del più giovane degli ostaggi, Kfir Bibas, il cui compleanno viene trascorso ancora in cattività, sollecitando la partecipazione pubblica per garantire la liberazione di tutti gli ostaggi.
Medici Senza Frontiere esprime sollievo per l’accordo di cessate il fuoco temporaneo a Gaza, enfatizzando la necessità urgente di un incremento degli aiuti umanitari in tutta la Striscia. L’esercito israeliano (Idf), intanto, ha confermato che la tregua inizierà domani alle 08:30, preparando l’implementazione delle procedure operative stabilite negli accordi.
In reazione alla tregua, il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha salutato l’accordo come un successo per i gruppi di resistenza palestinesi, evidenziando come gli scontri con Israele lungo il confine libanese abbiano rafforzato la resistenza a Gaza, lanciando, al contempo, un avvertimento a Israele di non sfidare la pazienza con ulteriori violazioni.
Nel frattempo, è trapelata la notizia dell’omicidio di due giudici davanti alla Corte suprema di Teheran, causato da un assalitore che successivamente si è suicidato. Inoltre, media locali riportano la morte di cinque membri di una famiglia, inclusi tre bambini, a seguito di un bombardamento israeliano su sfollati a Gaza.
Israele ha annunciato il rilascio di 737 detenuti palestinesi come parte della prima fase dell’accordo di tregua con Hamas, in cambio della liberazione dei primi ostaggi israeliani, specificando che questo avverrà non prima delle 16 di domenica. L’annuncio include membri di Hamas, Jihad islamica palestinese e Fatah tra i prigionieri in procinto di essere liberati.
In ambito militare, le sirene di allarme sono risuonate a Gerusalemme e Tel Aviv per l’intercettazione di un missile lanciato dallo Yemen, evidenziando una continua tensione nella regione.