La Groenlandia, nota per la sua immensa estensione sette volte superiore a quella dell’Italia ma con appena 56.800 abitanti, prevalentemente di discendenza inuit, ha guadagnato rilevanza internazionale nell’ultimo decennio. Nonostante l’offerta di acquisto avanzata nel 2019 da Donald Trump, il grande territorio artico non è in vendita, come ribadito sia dai suoi leader locali che dalla Danimarca, sotto la cui amministrazione l’isola rimane in parte autonoma dal 1979.
L’importanza strategica della Groenlandia è cresciuta, specialmente se osservata dalla prospettiva del Polo Nord, dove agisce come un crocevia tra le superpotenze mondiali. Con l’aumento delle temperature globali e il conseguente ritiro dei ghiacciai, il traffico marittimo nell’Artico ha visto un incremento del 37% in dieci anni, prospettando nuove rotte commerciali. Il potenziale di queste rotte alimenta le ambizioni di diverse nazioni, tra cui Stati Uniti, Cina e Russia, pronte a sfruttare le nuove opportunità di commercio e trasporto.
Il suolo della Groenlandia cela risorse significative: si stima che vi siano quasi 31,4 miliardi di barili di petrolio potenziali, oltre a considerevoli quantità di terre rare, cruciali per le tecnologie eco-sostenibili. Tuttavia, le autorità groenlandesi hanno interrotto le concessioni per l’esplorazione petrolifera nel 2021, citando ragioni ambientali ed economiche. Nonostante ciò, l’interesse per queste risorse è palpabile e la loro gestione potrebbe influenzare la futura indipendenza dell’isola dalla Danimarca.
Recentemente, Pechino ha tentato di espandere la propria influenza nella regione, mentre Washington continua a mantenere una presenza strategica con la base Thule, essenziale per la sicurezza nazionale. Di conseguenza, la Danimarca ha sbloccato notevoli fondi per il rafforzamento militare sull’isola, dimostrando l’elevata posta in gioco nel contesto geopolitico artico.
Nel frattempo, serie tv come Borgen hanno contribuito a portare alla ribalta la Groenlandia, intrecciando finzione e realtà in storie che esplorano le complessità politiche della regione. Indipendentemente dagli sviluppi futuri, la Groenlandia rimane un punto focale nell’equilibrio di potere globale, con le sue risorse naturali e potenzialità strategiche che ne fanno un territorio ambito da molte nazioni.