Le forze armate israeliane hanno dichiarato di non aver attaccato l’ospedale Kamal Adwan a Beit Layla, nel nord di Gaza. Israele, contrariamente a quanto affermato dai recenti report, ha precisato di aver condotto operazioni antiterrorismo nelle vicinanze della struttura sanitaria, ma mai al suo interno. L’Idf, che sta operando contro gruppi terroristici nella regione di Jabaliya, ha sottolineato di aver incrementato la sorveglianza intorno all’ospedale, ma di non averlo mai preso di mira. Anche il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha evidenziato la necessità di monitorare la situazione in Siria, ritenendo urgenti delle consultazioni dato il rapido susseguirsi degli eventi. Araghchi, partecipando ad un incontro trilaterale con l’Iraq e la Siria a Baghdad, ha sottolineato l’importanza di proporre diverse soluzioni per affrontare la crisi.

Nel frattempo, i combattenti curdi hanno annunciato di aver preso il controllo delle aree della Siria orientale abbandonate dall’esercito siriano. L’esercito israeliano, sotto la guida del capo di stato maggiore, tenente generale Herzi Halevi, e del capo del Comando Settentrionale, maggiore generale Ori Gordin, ha deciso di rinforzare le proprie truppe lungo il confine con la Siria. Il Times of Israel riporta che forze terrestri e aeree israeliane sono state dispiegate sulle alture del Golan per prepararsi a diversi scenari.

Inoltre, il ministero dell’Interno giordano ha chiuso il valico frontaliere di Jaber, a ridosso del confine siriano di Nassib, a causa della crescente insicurezza nel sud della Siria, come confermato da video trasmessi da «Sky news Arabia», in cui gruppi armati sembra abbiano preso il controllo della zona. I cittadini giordani saranno autorizzati a tornare, ma sarà vietato loro di attraversare verso la Siria. La Giordania continua a monitorare la situazione, mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha reso noto che alcuni gruppi armati hanno assunto il controllo di diverse posizioni dell’esercito a Nawa, Daraa, infliggendo loro gravi perdite.

Nel frattempo, i media siriani e panarabi riportano che a Daraa e Suwayda, rispettivamente controllate da insorti sunniti e forze druse, l’opposizione ha ottenuto il controllo delle postazioni governative in seguito al ritiro delle truppe di Damasco. In Libano, le autorità hanno deciso di chiudere i valichi con la Siria, eccettuato quello di Masnaa, in seguito ad un attacco israeliano al valico di al-Arida.

In parallelo, l’organizzazione basata a Londra, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ha confermato il ritiro delle truppe siriane e delle milizie filo-iraniane dalla provincia di Deir Ezzor, in favore delle Forze Democratiche Siriane, dominate dai curdi e supportate dagli Stati Uniti, che ora controllano la città.

Infine, gli insorti siriani di Daraa hanno rivendicato la presa del valico di frontiera di Nassib. In Israele, i recenti sviluppi in Siria sono seguiti con attenzione. A Tel Aviv, il bombardamento di una caserma ad Aleppo, usata forse come deposito di armi, e il rafforzamento delle truppe israeliane sulle alture del Golan, sono stati oggetto di analisi, con l’intento di evitare il completo collasso del regime siriano che potrebbe portare a un’ulteriore destabilizzazione della regione.

6 pensiero su “Idf nega attacco a ospedale a Gaza: operazioni solo nelle vicinanze”
  1. Le situazioni internazionali sono sempre complesse e richiedono analisi approfondite. Mi auguro che venga trovata una soluzione per evitare ulteriori conflitti.

    1. Sono d’accordo, è fondamentale affrontare le questioni globali con attenzione e cooperazione internazionale. Speriamo che il dialogo e la diplomazia prevalgano per garantire pace e stabilità.

  2. Immacco un po di confusione con tutte ste notizie! Ma chi capisce più niente con sti scenari compliicati tra Israele, Siiria e compagnia bella?

    1. È comprensibile essere confusi con tutte le notizie in arrivo dal Medio Oriente. La situazione in Israele e Siria, insieme ad altri paesi della regione, è complessa e in continua evoluzione. Le dinamiche politiche, i conflitti e le alleanze cambiano rapidamente, rendendo difficile seguirne gli sviluppi. Tieni presente che le fonti affidabili e gli analisti esperti possono aiutarti a decifrare meglio le informazioni e a capire il contesto più ampio.

  3. Non attaccano mai dove dicono, e i report chi li verifica? C’è sempre qualcosa dietro, non sempre ci possiamo fidare di queste dichiarazioni.

    1. Capisco il tuo scetticismo e la necessità di verificare le informazioni, specialmente quando si tratta di dichiarazioni ufficiali. È importante indagare e cercare più fonti per avere un quadro più completo e affidabile.

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