A processo davanti alla corte di Avignone è in corso un caso scioccante che coinvolge 50 uomini accusati di aver stuprato Gisèle Pelicot su istigazione del marito, Dominique Pelicot, il quale per un decennio l’ha drogata con sonniferi prescritti. I presunti colpevoli, che potrebbero accumulare una pena totale di oltre 600 anni di carcere, rappresentano una sorta di microcosmo della società francese e per questo sono stati soprannominati “Monsieur-Tout-Le-Monde” (Mr Everyman). Tra di loro ci sono vigili del fuoco, autisti di camion, soldati, guardie di sicurezza, un giornalista e un DJ, variando tra giovani e anziani, robusti e magri, di diverse etnie.
Il processo, iniziato a settembre, ha visto sfilare uno ad uno i 50 uomini. Solitamente le indagini sui caratteri personali degli imputati nei casi di stupro richiedono diversi giorni, ma in questo caso, data la quantità di imputati coinvolti, sono state compresse in poche ore, trasformando le udienze in una lunga sequela di storie di abusi e traumi.
La caratteristica eccezionale di questo processo di stupro risiede nel numero sorprendentemente elevato di prove disponibili. Dominique Pelicot avrebbe filmato le presunte aggressioni per quasi un decennio, fornendo un ampio repertorio di video che rende impossibile agli accusati negare di essere stati nella casa dei Pelicot. Tuttavia, molti di loro contestano fermamente le accuse di stupro aggravato.
Secondo i legali della difesa, la “normalità” degli accusati rappresenta un’aggancio per la difesa, sostenendo che la gente comune può compiere azioni straordinarie. Alcuni sostengono di essere stati ingannati o manipolati da Dominique Pelicot, che avrebbe fatto credere loro di partecipare a un gioco sessuale consensuale. Altri lamentano di essere stati intimoriti o drogati dallo stesso Pelicot.
Le richieste di pena da parte dei procuratori si basano su fattori aggravanti, tra cui la frequenza con cui i presunti stupratori visitavano la casa, il tipo di contatto sessuale avuto con Gisèle Pelicot e se ci sia stata penetrazione. Per esempio, Joseph C, ex allenatore sportivo di 69 anni, rischia quattro anni di carcere per aggressione sessuale, mentre Romain V, sapendo di essere positivo all’HIV, è accusato di averla stuprata in sei occasioni diverse e rischia 18 anni di reclusione.
L’unico che non è accusato di stupro è Jean-Pierre M, 63 anni, considerato il “discepolo” di Dominique Pelicot. Ha ammesso di aver appreso da Pelicot come drogare sua moglie per abusarne e di averlo fatto per cinque anni. I procuratori stanno cercando per lui una condanna di 17 anni.
Nel corso delle udienze, molti degli accusati si sono mostrati sfuggenti, mantenendo lo sguardo basso mentre rispondono alle domande dei giudici, cercando di incrociare con lo sguardo i propri avvocati per trovare rassicurazione.
Le famiglie degli accusati sono alla ricerca di risposte. L’esame delle vite personali degli imputati ha portato alla luce spesso un passato di abusi e traumi. Ad esempio, Simoné M, operaio edile di 43 anni, ha raccontato di essere stato vittima di stupro da parte di un amico di famiglia quando aveva 11 anni. Queste storie individuali si intrecciano in un drammatico mosaico che cerca di spiegare quanto sembra inspiegabile.