L’arrivo di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha scatenato un’ondata di preoccupazioni e dibattiti internazionali, particolarmente in Gran Bretagna. Il governo britannico, guidato dal Primo Ministro Keir Starmer, si era già preparato all’evento, anticipando le possibili conseguenze di un cambio di amministrazione a Washington. La Gran Bretagna, insieme a molti altri paesi, ha seguito con attenzione l’avvicinarsi di questo “asteroide” politico, consapevole delle conseguenze potenzialmente sismiche dell’elezione di Trump.
Uno dei punti focali del dibattito politico britannico riguarda l’influenza di Trump su questioni chiave come NATO, conflitti in Medio Oriente e Ucraina, commercio internazionale e democrazia. In questo contesto, una delle principali preoccupazioni è rappresentata dalle minacce sui dazi imposte dal nuovo presidente, che potrebbero raggiungere il 20% per molte nazioni e addirittura il 60% per la Cina. La Gran Bretagna, impegnata a rafforzare i legami sia con l’Unione Europea che con gli Stati Uniti, esaminerà la possibilità di ottenere esenzioni da queste politiche protezionistiche.
Il tanto atteso accordo commerciale con gli Stati Uniti, uno dei vantaggi promessi del Brexit, ancora sfugge alla Gran Bretagna. Dopo numerosi tentativi falliti sotto i governi di Boris Johnson e Joe Biden, Starmer intende riprendere presto i negoziati a livello federale per realizzare questo importante accordo.
Oltre alle questioni commerciali, la politica estera britannica deve confrontarsi con la strategia di Trump nei confronti della guerra in Ucraina. Essendo uno dei più ferventi sostenitori di Kiev dall’inizio dell’invasione russa nel 2022, il Regno Unito teme che Trump possa adottare un approccio più favorevole a Putin, destabilizzando ulteriormente l’Europa. Starmer ha pubblicamente riaffermato il suo sostegno all’Ucraina, esortando anche gli alleati europei a fare lo stesso.
In un contesto diplomatico delicato, la nomina del nuovo ambasciatore britannico negli Stati Uniti si rivela cruciale. Starmer ha scelto Peter Mandelson, un veterano del Partito Laburista, noto per il suo favore verso la UE e le relazioni con la Cina. La sua nomina, tuttavia, potrebbe incontrare resistenza da parte del team di Trump, con il rischio che venga bloccata. Si sospetta che queste indiscrezioni siano alimentate da figure come Nigel Farage, che ambirebbe al ruolo.
Il governo britannico sta ora cercando di organizzare una visita ufficiale alla Casa Bianca per mantenere forte la “relazione speciale” con gli Stati Uniti, anche se le differenze politiche tra i due paesi sono significative. Starmer, insieme ai suoi collaboratori, sta tentando di riallacciare i rapporti con l’amministrazione americana, nonostante le passate critiche verso Trump.
Infine, il Regno Unito deve affrontare una questione irrisolta riguardante l’Arcipelago di Chagos. Durante la presidenza Biden, era stato negoziato un accordo per restituire le isole alle Mauritius, un passo importante per assicurare la base aerea di Diego Garcia. Tuttavia, la situazione è complicata dalle nuove elezioni nelle Mauritius e dalle resistenze all’interno del team di Trump. Il governo britannico ha scelto di posticipare la firma dell’accordo in attesa di ulteriori sviluppi.
Le sfide che attendono il Regno Unito nei prossimi mesi sono significative e complesse. Starmer e il suo governo dovranno navigare con attenzione tra le nuove dinamiche internazionali per proteggere gli interessi nazionali e mantenere relazioni stabili con gli Stati Uniti e altri alleati cruciali.